Batte con violenza più volte la testa contro il volante dell’auto, poi va dai carabinieri a denunciare una rapina subita.

“Mi hanno aggredito subito dopo aver prelevato allo sportello” racconta dettagliatamente ai militari un ragazzo di 30 anni, originario di Vico Equense. Una falsa denuncia per mascherare ai genitori i debiti di gioco accumulati nelle ultime settimane. I carabinieri della stazione di Vico Equense (Napoli) lo hanno denunciato per simulazione di reato: si era procurato volontariamente delle lesioni e le aveva attribuite a 2 fantomatici aggressori che dopo averlo pestato a sangue gli avevano rapinato alcune migliaia di euro.
Il prelievo in banca durante una giornata piovosa, l’allarme al 112 denunciando la rapina avvenuta nell’angolo scuro di un centralissimo parcheggio di vico, il ricovero in ospedale. Insomma, aveva previsto proprio tutto il 30enne con il vizio di spendere centinaia e centinaia di euro alle slot machine.
Poi la dettagliatissima denuncia ai carabinieri: 4 pagine di racconto, un fatto inconsueto, una denuncia incredibilmente ricca di sfumature. Non tutte le vittime di rapina riescono a ricordare subito tanti particolari e li mettono insieme in una descrizione cronologica accuratissima.
Ma quando i carabinieri sono andati a riscontrare le dichiarazioni, raccogliendo testimonianze, acquisendo filmati, ricostruendo contatti, hanno visto sfumare man mano l’ipotesi della rapina e configurarsi una ben architettata simulazione di reato, con lo scopo di nascondere e giustificare alla famiglia la mancanza di denaro ed evitare di confessare di aver sperperato tutto per il vizio del gioco.
Messo di fronte all’evidenza della ricostruzione dei carabinieri il fantasioso commediante è crollato e ha confessato tutto.
