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Torna a parlare Raffaele Cutolo: ascoltato per ore dai pm

Il noto boss Raffaele Cutolo è stato interrogato dai pm per verificare l’attendibilità delle dichiarazioni rilasciate da Pasquale Scotti, boss della Nuova camorra organizzata (Nco) per tanto tempo, arrestato solo dopo una lunga latitanza in Brasile.

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Recentemente Scotti è diventato collaboratore di giustizia e la versione di Cutolo era fondamentale per confermare alcune dichiarazioni del pentito. Ricordiamo che il fondatore della Nco è in isolamento al carcere duro nel penitenziario di Parma. Durante l’interrogatorio i pm hanno provato ad acquisire informazioni rilevanti anche in merito al sequestro di Ciro Cirillo, l’assessore regionale preso in ostaggio dalle Brigate Rosse nel 1981 sul cui riscatto pare abbia avuto un ruolo fondamentale il fondatore della Nco.

Si pente Pasquale Scotti, il braccio destro di Raffaele Cutolo

Secondo quanto riportato dai pm pare che Cutolo abbia confermato l’esistenza di una trattativa per la liberazione di Cirillo, a differenza del sequestro di Aldo Moro infatti la Dc (Democrazia Cristiana) trattò con i terroristi pagando un riscatto di  un miliardo e 450 milioni di lire. Cirillo venne rilasciato e consegnato alla famiglia grazie all’intermediazione di alcuni personaggi i cui nomi potrebbero essere stati fatti dal professore vesuviano il quale ne sarebbe a conoscenza in quanto avrebbe spinto egli stesso le Brigate Rosse a rilasciare l’assessore.

L’episodio del sequestro Cirillo è talmente noto da essere presente sia nel romanzo Il camorrista di Giuseppe Marrazzo che nell’omonimo film di Giuseppe Tornatore.