Metropolitana e funicolari regolari, disagi invece per chi aspetta gli autobus nel venerdì nero dei trasporti pubblici.

Questo il primo bilancio dello sciopero generale proclamato dall’Usb (Unione Sindacale di Base), che secondo quanto comunicato dall’Anm, l’azienda che si occupa del trasporto pubblico a Napoli, non sta provocando particolari disagi.
La linea 1 della Metro registra, sempre secondo quanto comunicato dall’Anm, l’adesione di un solo agente di stazione. Si attesta sotto al 50 per cento, invece, l’adesione tra i 300 autisti dei bus e dei tram dell’azienda napoletana mobilità. Regolari le corse delle tre funicolari. Inizialmente le fasce orarie garantite prevedevano le corse dalle 5.30 alle 8.30 e dalle 17 alle 2.
+++ AGGIORNAMENTO SCIOPERO ORE 10:00. FUNICOLARE CHIAIA: servizio regolare. Prossimo aggiornamento ore 12
— anm – Napoli (@anmnapoli) 21 ottobre 2016
+++#Anm AGGIORNAMENTO SCIOPERO ORE 10:00. METRO LINEA 1: servizio regolare. Prossimo aggiornamento ore 15
— anm – Napoli (@anmnapoli) 21 ottobre 2016
LE INIZIATIVE DI OGGI
Lo sciopero generale dell’intera giornata, proclamato da USB, Unicobas e USI, a cui hanno aderito anche il SI Cobas, l’ADL e la CUB Trasporti Lazio, riguarderà tutte le categorie del lavoro pubblico e privato con mobilitazioni diffuse in tutto il Paese. Il 21 ottobre a Napoli e in Campania si terranno diverse iniziative e cortei. Tra le principali, evidenziamo, alle ore 6.00 il presidio presso l’interporto di Nola, alle ore 9.00 corteo immigrati che partirà da via G. Ferraris verso la questura, sempre alle 9.00 il corteo studentesco che da piazza del Gesù si recherà a palazzo S. Lucia, alle ore 11.00 un presidio dei lavoratori LSU ed exLSU, e di tutti i lavoratori che vorranno partecipare, in piazza municipio. “Il 21 ottobre sarà uno sciopero generale sociale, vitale, salutare – dichiara Vincenzo De Vincenzo dell’Esecutivo nazionale USB – in ogni posto, con ogni mezzo attueremo blocchi e manifesteremo il nostro NO al governo Renzi, all’Unione Europea, allo smantellamento dei servizi pubblici. Vogliamo diritti e stato sociale”.
