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Arrestato figlio del boss dei Di Lauro: il padre pianificò strage al Gran Premio

E’ stato sorpreso dai carabinieri insieme a un operaio insospettabile, perché incensurato, mentre cedeva ben 100 grammi di cocaina in cambio di 1500 euro.

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Antonio Tarantino, 23 anni, è finito in manette a Battipaglia (Salerno). Il giovane è il figlio di Daniele Tarantino, noto esponente del clan Di Lauro, attivo nei quartieri napoletani di Scampia e Secondigliano, arrestato nel 2010 dai Carabinieri di Napoli nell’ambito di un’ operazione contro il clan dell’ area Nord di Napoli. Dopo la faida del 2014 con gli Scissionisti, Tarantino senior era diventato uno dei principali esponenti del clan gestito all’epoca da Paolo di Lauro.

Il 23enne è stato trasferito nel carcere di Fuorni (Salerno), mentre l’operaio, Vincenzo Serluca di 50 anni, ha ottenuto gli arresti domiciliari.

Tarantino padre nel 2008 si incaricò, insieme a criminali spagnoli e colombiani, di realizzare una vera e proprio strage contro gli odiati rivali degli Scissionisti durante il Gran premio di Spagna di Formula 1, a Montemelò, circuito della Catalogna.

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L’obiettivo dei killer dei Di Lauro erano 5 elementi degli Amato-Pagano. La strage fu sventata grazie alle indagini condotte dai carabinieri del Nucleo investigativo di Napoli guidati dal tenente colonello Fancesco Rizzo, che intercettarono nel 2008 le fibrillazioni in corso nel clan Di Lauro.

Quest’ultimi, tallonati dai militari e dai controlli serrati della Guardia Civil spagnola, si resero conto delle difficoltà dell’azione e abbandonarono il loro intento.