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L’affronto alla tradizione di Adl: “La pizza? Preferisco la romana con i frutti di mare”

Qua non è questione di campanile. Io mangio la pizza solo quando non è indigesta” così il patron azzurro, Aurelio De Laurentiis, esordisce  in merito alla prelibatezza della piazza partenopea.

Il presidente, romano, del calcio Napoli in un intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica racconta così i suoi gusti, in merito di pizza e non solo. Scatenando un simpatico putiferio. Difatti, per i napoletani, toccare la buona immagine della piazza risulta da sempre essere un sacrilegio, quasi come se toccasse San Gennaro.

Come si può mangiare una pizza che viene cotta – e spesso bruciata –  racconta Adl – in un minuto in un forno a legna, legna di cui spesso e volentieri si sa poco o niente? Per inciso, mi dicono che sta uscendo il divieto di usare forni a legna. Ce ne sono di eccellenti elettrici. Vedremo, anche la questione dell’impiego dei lieviti”. Invece come bevanda da accostare al tradizionale piatto della tradizione napoletana, piuttosto che una birra preferisce degustarla “solo col vino rosso”.

“La ricetta è semplice – racconta De Laurentis, aprendo alla sua pizza del cuore con i frutti di mare –  l’ho imparata a Cap Martin trent’anni fa all’alba, dopo una notte in cui ci eravamo bevuti la qualunque: stavamo con Philippe Noiret e Christopher Lambert.  Ogni tanto ne faccio quattro/cinque teglie per gli amici: pochissima mozzarella, quasi asciutta, un pizzico di erba cipollina e all’ultimissimo un lancio di cozze, telline e lupini (mai vongole veraci!)”.