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Collaboratore di giustizia rivela uno dei nascondigli di Messina Denaro

Scoperto uno degli ultimi nascondigli di Matteo Messina Denaro. Il superlatitante della mafia siciliana, erede di Totò Riina potrebbe aver trascorso un periodo in Veneto, ospite di Vincenzo Centineo.  A riportare la notizia è stato Il Gazzettino, che ha pubblicato la testimonianza di Emanuele Merenda, collaboratore di giustizia, originario di Patti in provincia di Messina.

E’ stato lui a rivelare uno degli ultimi nascondigli di colui che è considerato tra i latitanti più pericolosi al mondo. “Centineo mi ha detto che ha ospitato Messina Denaro per quattro o cinque giorni a Campo di Pietra”, questa la dichiarazione di Merenda resa durante un interrogatorio. Le tracce di Messina Denaro si persero nel 1993 a seguito del sequestro di Giuseppe Di Matteo, figlio di Santino, ex mafioso, divenuto poi collaboratore di giustizia, rivelando importanti dettagli sulla strage di Capaci. Il ragazzo fu rapito proprio per convincerlo a ritrattare la sua testimonianza sull’uccisione di Giovanni Falcone. Fu tenuto prigioniero 779 giorni e dopo brutalmente ucciso, il suo cadavere fu gettato in un bidone pieno di acido. Da quel momento non si è più saputo dove si trovasse il boss di Cosa Nostra.

Adesso le rivelazioni di Merenda potrebbero fornire importanti indizi agli investigatori che sono sulle sue tracce da anni. Messsina Denaro sarebbe stato in Veneto intorno al 2014, nascosto probabilmente in una cantina. Secondo gli investigatori, la testimonianza di Merenda è attendibile, poiché già aveva dato importanti rivelazioni sulla banda dei Casalesi di Eraclea, rivelatesi poi fondate.