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Tangenziale di Napoli: limitazioni dureranno fino al 20 gennaio 2020

La riduzione a due corsie disposta da Tangenziale di Napoli s.P.A. sul viadotto Capodichino durerà 90 giorni.  “Tra le progressive km. 17+700 E km. 19+100 In entrambe le direzioni est-ovest (capodichino – pozzuoli), con la conseguente riduzione delle banchine laterali nelle rampe, immediatamente in uscita est ed immissione in ovest dello svincolo di corso malta” terminerà alle 24 del 31 dicembre 2019. È Quanto si legge nell’ordinanza 5/2019 della società che spiega come per “il completamento delle verifiche di sicurezza si stimano necessari circa 90 giorni

Altra limitazione che interessa lo stesso tratto per la stessa ragione è quella riportata nell’ordinanza 4/2019 di tangenziale e che prevede “il divieto di transito ai veicoli di massa a pieno carico superiore a 7,5 tonnellate nei tratti autostradali Fuorigrotta/corso Malta in direzione est-autostrade e corso malta/capodimonte in direzione ovest-pozzuoli“. In questo caso, però, il termine del divieto è previsto più avanti, il 20 gennaio 2020, scadenza più congrua alla stima dei 90 giorni necessari per le verifiche.

LA SITUAZIONE. La relazione dei tecnici del Ministero delle infrasturtture è giunta: il viadotto è malridotto e Tangenziale Spa fa sapere che controlli e lavori urgenti dovranno proseguire. Come riporta il Mattino, la situazone era già stata discussa dal ministero delle infrastrutture, ma provvedimenti sono stati presi solo in seguito all’ultimo controllo effettuato a ottobre. Per questo motivo è stato deciso che “Tangenziale dovrà consentire il passaggio ai caselli senza far pagare il pedaggio. Il costo dei mancati introiti sarà a carico di Tangenziale che, inizialmente, s’è opposta chiedendo al Ministero di accollarsi il costo di questo “regalo ai napoletani” (parole del presidente Paolo Pomicino). Alla fine, invece, il Ministero ha convinto Tangenziale”.

Intanto Luigi de Magistris riaccende la polemica con il presidente di Tangenziale spa, Cirino Pomicino. “Ero a Castel dell’Ovo con il ministro Franceschini – dice il sindaco raccontando l’episodio della telefonata avuta con Pomicino aRepubblica – la mia assistente mi ha riferito che mi cercava il presidente di Tangenziale in maniera urgentissima. Ho pensato, mica starà cadendo la Tangenziale? Ho detto al mio capo di gabinetto Attilio Auricchio di chiamarlo e mi ha spiegato che per Pomicino il problema non era cosa stava accadendo in Tangenziale, o che volesse chiedere scusa per non aver avvertito. Il suo problema era che, secondo lui, dovevamo riaprire il lungomare pedonale, che sta a 10 km di distanza e non c’entra assolutamente nulla. Poi questa cosa ha trovato eco sui giornali, il problema cioè non era più Tangenziale che si comporta da padrone, ma riaprire il lungomare“. E il sindaco conclude: “Siamo di fronte a qualcosa di sconcertante, sono persone che prendono 100 milioni all’anno dalle tasche dei napoletani e poi si comportano così con la città e i suoi abitanti, è qualcosa di molto grave”.