Il progetto si chiamerà "La izza buona dentro e fuori" e coinvolgerà 20 detenuti, 10 dei quali potranno diventare pizzaioli
Un’iniziativa nel segno del dettato costituzionale secondo il quale, “…le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato” (articolo 27 della Costituzione, ndr).
Presso il carcere Antonio Caputo di Salerno ha preso il via un progetto che si chiama ‘La pizza buona dentro e fuori‘. Infatti, sarà istituita una pizzeria all’interno del penitenziario nella quale potranno lavorare i detenuti. 8 gusti per una pizza che costerà 3 euro.
L’idea, secondo quanto riportato da La Repubblica, è nata grazie al contributo della Camera di Commercio di Salerno e della fondazione Cassa di Risparmio Salernitana e con il supporto del Comune di Salerno, delle fondazioni Comunità Salernitana, che ha destinato il 5×1000 di tre anni fa a questa iniziativa, e Casamica.
Un’attività di foundraising messa in pratica da questi enti, ha consentito di raccogliere circa 25mila euro da destinare al progetto. Quest’ultimo, in concreto, sarà realizzato all’interno di un locale al momento abbandonato e che è stato attrezzato per ospitare la futura pizzeria.
Parteciperanno all’iniziativa 20 detenuti, 10 dei quali potranno accedere a dei corsi di formazione (organizzati dalla regione Campania) per ricevere il titolo di pizzaiolo. “La pizzeria sociale valorizza il periodo di detenzione“, ha dichiarato Antonio Fullone, Provveditore dell’Amministrazione penitenziaria.
Il tutto ha avuto inizio nel mese di novembre, quando il Presidente dell’Humanitas Roberto Schiavone e l’attivista Antonello Di Cerbo, avevano impiantato un primo seme per far nascere e crescere questo progetto.
“È quello di aprire la pizzeria anche al pubblico che arrivi dall’esterno. La giornata di oggi è importantissime perché segna una tappa del programma di apertura della realtà penitenziaria verso l’esterno. Il carcere è un luogo che si deve aprire e diventare parte integrante della società“, ha affermato Rita Romano Direttrice del carcere.

