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“Sono l’evaso mi dà un passaggio dal prete”, il retroscena del fuga del muratore omicida

Prima la storica evasione dal carcere di Poggioreale, poi i tentativi di allontanarsi e andare in un posto sicuro nonostante la ferita alla gamba subita durante la fuga.
Emergono nuovi particolari su Robert Lisowski, il 32enne polacco arrestato nel dicembre del 2018 per omicidio e fuggito per 36 ore dal penitenziario napoletano.

Stando a quanto riferisce Il Mattino, l’uomo il giorno dopo l’evasione e qualche ora prima dell’arresto da parte degli uomini della Squadra Mobile di Napoli avrebbe chiesto un passaggio a un’automobilista nei pressi di piazza Nazionale, zona che si trova poco distante dal carcere di Poggioreale.

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“Sono l’evaso, mi dai un passaggio?” avrebbe chiesto all’automobilista che, dopo avergli dato un po’ d’acqua, lo ha accompagnato ai Camaldoli da un sacerdote evangelico. Una volta giunto a destinazione, Lisowski avrebbe ricevuto il rifiuto da parte del prete che ha subito allertato le forze dell’ordine.

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L’uomo è stato poi arrestato in serata nei pressi del Corso Garibaldi a Napoli. Intanto la posizione dell’automobilista, spinto da empatia o soggezione, è al vaglio degli inquirenti che stanno indagando per procurata evasione.