Ancora una volta si torna a screditare Napoli, la squadra e la città. Nella giornata di mercoledì Gonzalo Higuain è arrivato a Torino e la Juventus ha diramato un comunicato stampa in cui veniva presentata la carriera del calciatore, venivano rappresentate tutte le squadre in cui il Pipita ha giocato, ma non una citazione sul Napoli. Subito dopo sono arrivate le interviste di Sky Sport, l’unica emittente che, per diritti televisivi e rapporti con le società, ha potuto intervistare il calciatore di cui tutti i media stanno parlando e che si trova al centro di dinamiche calcistiche e imprenditoriali non di poco conto, e l’unica domanda sensata che avrebbe potuto fare non l’ha fatta.

Il collega Michele Fusco, per gli Stati Generali, ha scritto un editoriale in cui spiega perfettamente quello che è accaduto in questi giorni tra il Napoli, Napoli, Higuain ela Juventus: “La faccenduola Higuain ci ha restituito un po’ della giovinezza rubata. Finalmente un Grande Traditore come non se ne avevano da lustri, finalmente la città tradita, finalmente il senso d’infamia (applicato al calcio, dunque esagerato), finalmente qualche intellettuale che per l’occasione riscende in campo. Allo stesso tempo, eserciti di razionalisti ci hanno invitato a farcene una ragione, a ragionare che il calcio finanziario ha le sue inevitabili dinamiche, ci hanno preso persino per anime belle perché la faccenda assumeva ancora una volta – forse l’ultima – gli entusiastici tratti ‘rosa’ (e neri) che fecero grande la Gazzetta di noi ragazzi. Insomma, anche per un cuore sereno e non napoletano, scevro dunque da sollecitazioni estreme, vedere l’amico Fritz con la sciarpa al collo che sventolava la sua ‘9’ dal balcone dei gobbi è stata una roba inimmaginabile. Ma sin qui, appunto, i sentimenti“.
Ebbene, discorsi sentimentalistici a parte, quello che i giornalisti di Sky Sport hanno fatto appartiene alla sfera razionale, o meglio dire finanziaria delle logiche calcistiche che favoriscono soprattutto determinate società. Attenzione non stiamo parlando di una società qualsiasi, ma della Juventus. E allora il dubbio sorge spontaneo, come mai il giornalista di Sky non ha posto a Higuain l’unica domanda la cui risposta tutti sono interessati? Fusco lo spiega abilmente:
“All’epoca, anche il più timorato di noi cronisti giovinetti, spedito sui campi di allenamento, o nelle occasioni più calde, si portava dietro la cupa minaccia del capo. Che garantiva pesantissima rappresaglia nel caso in cui non avessimo fatto le domande del caso. Tra cui, il “cambiare mestiere” appariva senza ombra di dubbio come la più indulgente. Bene, cari lettori, quale domanda giornalistica avreste fatto ieri al Pipita, avendolo tra le mani? Una, ovviamente, semplice e diretta: ‘Gonzalo, perché te ne sei andato da Napoli?’. Ma questa domanda non è stata fatta”.
La risposta , secondo il giornalista de Gli Stati Genrali, è la seguente: “Anche in questo caso, le ragioni sono chiare e paradossali. È evidente che gli uomini comunicazione della Juventus hanno “contrattato” l’intervista, ottenendo, chissà con quali sforzi, che il nostro eroe non venisse disturbato con domande. Non con domande scomode, ma con semplici domande. Perché chiedere a Higuain: ‘Perché hai lasciato Napoli?’ non è una domanda scomoda, ma è addirittura una pre-condizione del giornalismo. Il paradosso di questo tempo amaro è che Sky versa dei soldi per avere meno diritti giornalistici. Una follia. Si poteva essere più furbi, caro direttore Massimo Corcione. E anche magari un po’ duretti. Si potevano salvare le apparenze. E cioè pretendere di poter fare quella domanda – mettere cioè in sicurezza il mestiere – sapendo già che il Pipita avrebbe risposto così: ‘Questo non è il momento per parlarne, questo è giorno della festa juventina. Parliamo della Juventus’. Invece avete salvato l’estetica e non l’etica”.
Noi della redazione di Voce di Napoli siamo completamente d’accorto con il collega Michele Fusco e riteniamo che, a favorire sempre e solo le solite società a discapito di quelle meno forti e soprattutto del Napoli, si faccia un po’ la figura di marionette. Esiste un legame tra giornalismo e il “Dio Denaro”, soprattutto in realtà come Sky, ma la domanda che ci poniamo è questa: “È proprio il caso di rimarcare costantemente legami inscindibili anche quando si potrebbero salvare almeno le apparenze?”. Noi napoletani in un modo o nell’altro veniamo sempre messi in secondo piano, ma questa è solamente invidia.
