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Carcere di Poggioreale, la madre di De Luca: “La rivolta per aiutarlo”. Intanto rissa e incendio a Benevento

Un inferno pronto ad esplodere. Una situazione drammatica conosciuta e prevedibile. A Benevento incendio in una cella dopo la lite

Un intero padiglione distrutto, circa 300 detenuti in rivolta, uno di loro con problemi di salute e gli agenti della Polizia penitenziaria in allarme. È accaduto tutto sabato scorso presso il carcere di Poggioreale, precisamente all’interno del padiglione Salerno.

Il motivo? Luciano De Luca, detenuto, aveva accusato un malore per il quale non avrebbe ricevuto una rapida e dovuta assistenza. I suo caso è stata un pò la ciliegina su una torta drammatica fatta di sovraffollamento e trattamenti disumani.

Per questo, partendo dai suoi compagni di cella (ben 15!), è scattata una rivolta che ha impegnato le forze dell’ordine per tutta la giornata di sabato. Una situazione insostenibile che ormai è già esplosa.

La cosa grave è che non era affatto difficile prevederlo. Con strutture fatiscenti all’interno delle quali regnano sovraffollamento e disumanità, anche gli agenti della Polizia penitenziaria sono vittime di un sistema che non funziona e produce solo morte e illegalità.

Basta, in proposito, dare uno sguardo ai suicidi o ai decessi per mala sanità che ci sono stati negli ultimi anni all’interno delle prigioni italiane. In merito alla vicenda c’è stata oggi una conferenza stampa davanti al carcere di Poggioreale, dove ha rilasciato alcune dichiarazioni Tina la madre di De Luca (ad oggi ricoverato in ospedale).

LE PAROLE DI TINA –

Mio figlio è uno scheletro. Venerdì quando l’ho visto era tutto viola intorno agli occhi. Non so spiegare quello che sta passando. Ha sbagliato, deve pagare e lo sta facendo – dice – ma non deve pagare con la vita. Mi hanno riferito che le analisi sono buone. Quando stamattina ho chiesto di sapere come sta, le guardie penitenziarie mi hanno detto: ‘Pensiamo che sta bene’. Nella cella in cui era detenuto, nel padiglione Salerno, erano in 15. È svenuto più volte e un altro detenuto nella stessa cella ha urlato per farsi sentire, per chiedere aiuto. Oggi sono stati trasferiti per punizione, ma quelle persone hanno solo voluto aiutare mio figlio. Le condizioni dei detenuti nel carcere sono pessime“.

AGGIORNAMENTO: LA VISITA DEL CAPO DEL DAP FRANCESCO BISENTINI – Il capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha effettuato un’ispezione presso il carcere di Poggioreale e parlato con i detenuti insieme alla direttrice Luisa Palma e al Garante per i diritti dei detenuti della regione Campania Samuele Ciambiriello. “Dal sopralluogo e dagli incontri è emerso che la protesta provocata, secondo una prima ricostruzione, dal presunto ritardo nelle cure a un detenuto ritenuto in gravi condizioni di salute, hanno in realtà solo fatto precipitare una situazione determinata dallo stato di gravi condizioni di fatiscenza del padiglione. Condizioni di deterioramento strutturale innegabili, per affrontare le quali è stato disposto, con l’Ufficio tecnico del Provveditorato, un cronoprogramma di lavori, da interventi immediati per rendere vivibile il reparto fino alla ristrutturazione complessiva del padiglione. Si è inoltre accertato e chiarito che il detenuto affetto da gastroenterite era già stato accompagnato al pronto soccorso e dimesso in quanto dai medici non era stato ritenuto necessario il ricovero“.

CAOS A BENEVENTO – Intanto a Benevento, presso il carcere di Capodimonte, in seguito ad una lite tra detenuti è stata incendiata una cella. Il litigio, diventato ben presto una vera e propria rissa, che ha causato il rogo appiccato da un detenuto coinvolto. Intossicato un agente della Polizia penitenziaria ricoverato presso l’ospedale Rummo del capoluogo sannita.

Carcere di Poggioreale, una tragedia annunciata. La madre del detenuto: "La rivolta per aiutarlo"