Si è scatenato un vero e proprio polverone dopo la diffusione della notizia di Belen Rodriguez e Stefano De Martino a la Notte della Taranta, un festival che da anni si propone di valorizzare la storia e la cultura della musica salentina e che va in onda su Rai Due.
Il professore Andrea Carlino, storico presso l’Università di Ginevra, sul Corriere del Mezzogiorno, ha pubblicato un documento nel quale ha parlato della “vorticosa perdita di dignità della manifestazione” e ha chiesto: “Qual è l’obiettivo culturale che sostiene la scelta di Belén e Stefano de Martino per la conduzione televisiva del concertone?”.
“Perché, ci chiediamo, la paziente costruzione della ‘Notte della Taranta’ che, pur tra le contraddizioni mille volte segnalate, con le oscillazioni tra tessiture complesse e cedimenti a modelli commerciali e decisamente meno elaborati, si è rivelata uno straordinario progetto creativo culturale, sociale e politico, deve ora confondersi con il gossip, il trash, la rete sovranista, il populismo? Se sono comprensibili le scelte editoriali e artistiche (che qualcuno potrebbe definire ‘mercantili’) di Rai2, sono meno chiare quelle della Fondazione Notte della Taranta”.
Così, ha dato inizio a una raccolta di firme. Tra i primi nomi che hanno sottoscritto il documento ci sono storici, giornalisti, docenti universitari, studiosi di antropologia, ma anche agricoltori, attori e musicisti. La Fondazione Notte della Taranta ha risposto tramite un comunicato e ha fatto sapere che Belén Rodriguez e Stefano De Martino si limiteranno a commentare la diretta e resteranno nel backstage: “Belén Rodriguez e Stefano De Martino non saranno sul palco del Concertone ma commenteranno la diretta da ospiti del backstage come già dichiarato ufficialmente dal direttore di Rete Carlo Freccero”.
