Venticinque anni fa, il 4 giugno 1994, moriva a soli 41 anni Massimo Troisi, una figura che sarebbe rimasta per sempre nel cuore e nella memoria non soltanto dei napoletani ma di tutti gli italiani.
Troisi, nato nel 1953 da una numerosa famiglia di San Giorgio a Cremano (era l’ultimo di sei figli), esordì in giovane età nel suo paese natale recitando insieme ad alcuni amici (fra cui i fedeli Lello Arena ed Enzo Decaro) e scrivendo lui stesso le sceneggiature. Nel 1976 Troisi arrivò al Teatro Sancarluccio di Napoli in compagnia di Arena e Decaro, con i quali aveva fondato il gruppo cabarettistico “La smorfia”: i loro spettacoli comici ebbero talmente tanto successo da attirare l’attenzione della Rai, che dedicò loro uno spazio nel programma di Rai 1 “Non stop”. Lo show fu per Troisi il trampolino di lancio per il cinema, al quale l’attore si dedicherà a partire dagli anni Ottanta.
IL DEBUTTO AL CINEMA – Risale proprio al 1981 infatti l’esordio cinematografico di Troisi, “Ricomincio da Tre”, che fu un clamoroso successo (14 miliardi di lire su 400 milioni di produzione), seguito da “Scusate il ritardo” (1983), uscito a due anni dalle riprese e il cui titolo ironizzava proprio su questo ritardo. Indimenticabile anche la pellicola girata con Roberto Benigni, “Non ci resta che piangere” (1984), che in Italia superò al botteghino kolossal statunitensi come Indiana Jones e Ghostbusters.
L’ultimo capolavoro cui Troisi prese parte è “Il postino” (1996), diretto dal regista inglese Michael Radford ma voluto proprio dallo stesso Troisi, che acquistò i diritti del libro (“Il postino di Neruda” di Antonio Skàrmeta) e fu co-sceneggiatore; l’attore, che sin da bambino aveva sviluppato un difetto nella valvola mitrale, morì per un attacco cardiaco poche ore dopo la fine delle riprese; proprio per “Il postino” Troisi ottenne la candidatura postuma agli Oscar del 1996 come miglior attore.
La nomination agli Oscar però fu solo una delle tante nomination e premi che ricevette nel corso della sua carriera, fra cui spiccano 5 David di Donatello, 6 Nastri d’Argento, 2 Golden Globe e molti altri riconoscimenti, come l’assegnazione nel 2016 del suo nome alle scale di via Mariconda, sulle quali erano state girate alcune scene di “Ricomincio da Tre”.
GLI EVENTI – Per omaggiare e ricordare Massimo Troisi nella giornata di oggi si terranno moltissimi eventi in tutta la Campania: nel paese nativo dell’attore, San Giorgio a Cremano, si terrà una celebrazione lunga l’intera giornata e che comincerà da una cerimonia pubblica al cimitero per poi spostarsi alle 18.30 nella Biblioteca Padre Alagi in Villa Bruno, dove si terrà la conferenza “Da Massimo in poi…”, con immagini e interviste inedite e con l’intervento di Giuseppina Scognamiglio, docente di Letteratura teatrale italiana della Federico II di Napoli. In seguito verranno proiettati corti inediti e digitalizzati che vedono come protagonista proprio Troisi; l’evento introduce un progetto più ampio, “Una Cineteca per la Campania”, volto alla digitalizzazione di tutte le pellicole, inedite e non, dei più celebri registi italiani.
Al Cinema Modernissimo di Napoli sarà trasmesso il film d’esordio di Troisi “Ricomincio da tre”, mentre al Teatro dei Dioscuri di Roma fino al 30 giugno si terrà un mostra a ingresso gratuito dal nome “Troisi poeta Massimo”, curata da Nevio De Pascalis e Marco Dionisi e con la collaborazione di Stefano Veneruso, figlio di Annamaria Troisi, sorella dell’attore, e prodotta da Istituto Luce-Cinecittà e 30 Miles Film.
Infine il sito internet di Raiplay metterà a disposizione “Morto Troisi, Viva Troisi”, un “mockumentary” (il cosiddetto falso documentario) realizzato dallo stesso Troisi nel 1982 in cui mette in scena il suo funerale.

