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Salvini arriva e i criminali sparano, il Ministro sta perdendo la sfida

Il Vice Premier sembra una calamita per i fatti di cronaca nera e le sue risposte non convincono

Fateci caso, ogni qual volta che Matteo Salvini in veste di Ministro degli Interni, viene a Napoli, succede sempre – prima o dopo il suo arrivo – un grave episodio di cronaca. Accadde lo scorso novembre con l’ennesima stesa a San Giovanni ed è avvenuto stamattina presso l’ospedale dei Vecchi Pellegrini.

Ovviamente si tratta di pure coincidenze che però sono un segnale. Innanzitutto che per risolvere il problema della criminalità e l’illegalità non esistono bacchette magiche. E poi che le soluzioni non sono da trovare soltanto in ambito penale e repressivo ma anche in quello sociale, economico e culturale.

Questo il Vice premier sembra averlo capito avendo annunciato un piano di “Unità nazionale” che coinvolgerà tutti i ministeri. Sta di fatto che in città si continua a sparare. E il malessere non è dovuto al falso spauracchio della sicurezza agitato per propaganda dal leader della Lega ma da ragioni profondamente diverse.

Si tratta di motivi che hanno la loro origine nei forti disagi sociali che vive una larga fetta della popolazione napoletana. Insomma, sembra che Salvini, nonostante la grande attenzione per questo territorio, stia perdendo la sua sfida.

Del resto basta ascoltare le risposte date alla stampa in occasione dell’ultima conferenza stampa che c’è stata in Prefettura. Tranne che per alcuni dati, il Ministro non ha fornito risposte dettagliate sulle misure che il governo da lui rappresentato vorrà utilizzare.

Il capo del Carroccio ha utilizzato il classico linguaggio del politichese: dire tutto per non dire niente.

Salvini arriva e i criminali sparano, il Ministro perde la sfida