Con l’introduzione delle richieste per il reddito di cittadinanza a marzo, sono state circa 133mila le domande inoltrate a Napoli e in provincia, di cui per ora 65mila sono state accolte e 19mila respinte. Già in precedenza la guarda di finanza aveva cominciato ad indagare sui “furbetti” che tramite cambio di residenza e altri stratagemmi cercavano di ottenere l’approvazione della richiesta, ma proprio in questi giorni sono scattate le prime denunce: tre parcheggiatori abusivi sono stati infatti indagati e denunciati poiché dichiarandosi nullatenenti erano riusciti ad intascare il sussidio pur lavorando effettivamente in nero.
A Napoli città su 21mila richieste sono circa 6mila gli individui esclusi dal sussidio: si tratta soprattutto di residenti nei quartieri Vomero (25% di respinti) e Soccavo (quasi un terzo). “Le motivazioni delle bocciature – spiega Roberto Bafundi, direttore del coordinamento metropolitano Inps di Napoli – sono prevalentemente dovute al superamento della soglia del reddito familiare oppure del tetto del patrimonio immobiliare”. In entrambi i quartieri infatti il valore delle proprietà immobiliari impedisce di accedere al sussidio nonostante ci siano necessità effettive.
Delle 14mila richieste nelle aree di via Marina, piazza Garibaldi, Ponticelli e Barra, ne sono state respinte 1.821 su 6.400, mentre a Scampia è stata già accolta la metà delle domande. In provincia sono sul podio Portici (2.150 richieste respinte su 15mila), Afragola (13.600 su 1.850) e Giugliano (1.610 su 11.400).
Con le prime bocciature sono arrivate anche le prime richieste di spiegazioni che hanno provocato un forte affollamento negli uffici dell’Inps; molte anche le domande su come fare se si volesse rinunciare al reddito. Al momento però non c’è ancora una normativa ufficiale sulla questione, e come spiega Bafundi, “siamo in attesa di conoscere le modalità di intervento da Roma”.
“Abbiamo ricevuto qualche domanda di rinuncia ma non è un fenomeno di grosse dimensioni, almeno per ora – sono le parole del responsabile Caf Cgil di Napoli, Raffaele Famiglietti – piuttosto c’è molta paura dei controlli, la gente ha paura di perdere ciò che ha guadagnato finora in nero in cambio di una quota minima di sussidio. E poi c’è chi ha fatto comunque domanda di reddito senza avere i requisiti, nessuno gli ha detto che non avrebbe potuto farlo e ha pure ricevuto la somma che aspettava ma ora ha paura dei controlli”.
Tra bocciature e rinunce il reddito di cittadinanza potrà arrivare anche alla categoria più povera della società, i clochard. Grazie ad un progetto nazionale sviluppato da Inps Napoli, Roma, Bologna e Milano, i senzatetto avranno la possibilità di ottenere il reddito di cittadinanza; la prossima settimana infatti la direzione Inps Napoli e l’assessore Laura Marmorale si incontreranno per coordinare il censimento dei senza fissa dimora, operazione che si dovrà distribuire su tutto il territorio nazionale grazie all’aiuto dei dipendenti Inps e dei volontari dell’associazione “Alleanza per la povertà”.

