Lo sfortunato protagonista è un uomo disabile. "Scoppiato in lacrime davanti a mia figlia"
La vicenda risale alla gara di ritorno di Europa League tra il Napoli e l’Arsenal. Un ricordo amarissimo di questa stagione per tutti i tifosi azzurri. Una data resa ancora più spiacevole dalla denuncia fatta da un tifoso disabile: il Sig. Antonio Medici.
Quest’ultimo, come riportato da Adnkronos, una volta fuori all’ingresso del proprio settore, si è trovato di fronte ad un assurdo diktat: per entrare avrebbe dovuto rinunciare alle sue stampelle. Insomma, avrebbe dovuto perdere qualsiasi speranza di mobilità. L’increscioso episodio è accaduto davanti agli occhi della figlia.
LA DENUNCIA – “L’hostess mi ha detto che non potevo entrare con le stampelle e che quello era il regolamento. Quando ho fatto presente che così mi offendeva, che non erano un accessorio e che senza non avrei potuto raggiungere gli spalti i toni si sono accesi. È intervenuto un uomo vestito di nero a cui ho fatto presente che, sì, potevo non entrare ma che volevo il rimborso. Ha cominciato a sbraitare che non avrebbero rimborsato nessuno. Mi sono alterato. Lui ha detto di essere un poliziotto e mi ha chiesto i documenti. Non potevo tollerare tutto questo davanti a mia figlia, non ce l’ho fatta più e sono scoppiato a piangere. E anche lei, spaventata. Sono intervenuti per prendere le mie difese anche due amici beneventani che ho incontrato lì per caso: l’avvocato Fabio Pannone e il presidente del mio ordine, io sono un commercialista, Fabrizio Russo. Ma senza risultato. Sono uscito fuori, volevo andar via. Vicino alla macchina mi hanno raggiunti Pannone e una poliziotta che mi ha restituito i documenti: mi hanno invitato a calmarmi, smettere di piangere e a rientrare. Non volevo, ma sono tornato indietro. Sono entrato e quando mi sono seduto mi hanno portato via le stampelle. Non potevo crederci. Non potevo più muovermi. Se fosse successo qualcosa non sarei stato in grado di andare via ed avrei anche ostacolato quelli della mia fila. Sono andati i miei amici poi a cercarle e a recuperarle. Sono stato altre volte allo stadio San Paolo. Ho assistito alle partite dalla Tribuna Posillipo e non mi hanno mai fatto storie del genere. Neppure al San Siro o a Benevento al Vigorito. È stata una situazione che mi ha scosso molto, non penso andrò mai più allo stadio, non ora. Soprattutto non avrò mai più il coraggio di portarci mia figlia per paura che possa accadere di nuovo una situazione del genere. Non si può essere mortificati così per assistere a una partita di calcio“, queste le parole di Medici riportate dall’Adnkronos.

