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Schiaffi a poliziotto e cella devastata, il deliro del superboss Zagaria in carcere

Schiaffi a poliziotto, telecamera distrutta e cella sfasciata. Sono queste le accuse dalle quali dovrà difendersi il superboss dei Casalesi, Michele Zagaria, dopo che la procura di Milano ha disposto il rinvio a giudizio con immediato, con i processi, trattati singolarmente, che cominceranno il prossimo giugno per danneggiamento, minacce e lesione.

Trasferito da qualche mese nel carcere di Tolmezzo a Udine, “Capastorta” fu protagonista di condotte illecite nella precedente prigione, quella di Opera a Milano dove è stato detenuto prima del suo trasferimento, ad agosto, al penitenziario di L’Aquila e poi successivamente a quello di Tolmezzo. Tra il 5 ed il 19 maggio dello scorso anno Zagaria, recluso dal 7 dicembre 2011, ovvero da quando finì la sua latitanza dopo 14 anni, ha picchiato, danneggiato e ha fatto minacce.

Minacce come quelle rivolte a un agente penitenziario: “Se quel rapporto esce dalla sezione io prendo 15 giorni di isolamento…deve cancellare dal rapporto la parte dove io le dico di avvicinarsi di più al cancello della cella per aggredirla, oppure deve strappare il foglio”, ma anche minacce a psichiatri ed al direttore del carcere.