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Nel quartiere della camorra, il parroco racconta l’orrore dei bimbi: “Non scendono, hanno paura di stare vicino alle finestre”

E’ da nove anni in trincea, in prima linea a portare fede e legalità in un quartiere preda di stese e spaccio e deluso dalla tante promesse non mantenute da parte della istituzioni. Padre Modesto Bravaccino con la chiesa San Giuseppe e Madonna di Lourdes è un fiore nel deserto del Rione Villa di San Giovanni a Teduccio. Una zona abbandonata e senza telecamere dove ieri si è consumato un omicidio di camorra brutale, con i killer entrati in azione nei pressi della parrocchia e della scuola dell’Infanzia, incurante della presenza di un bimbo di 4 anni vicino alla vittima designata.

Padre Modesto con la camorra ci convive e la combatte con i mezzi che può: “E’ una scelta starne lontani. Noi poniamo continuamente questa scelta a tutti coloro che frequentano la parrocchia. Ognuno di loro appartiene a qualcuno qui nel quartiere e deve decidere da che parte stare: c’è chi sceglie il bene e chi sceglie il male”.

L’omicidio è solo l’epilogo di anni di stese e bombe, con i residenti e i bambini che ormai vivono nel terrore, quasi abituati all’orrore che va in scena in strada a qualsiasi ora della giornata. “I giovani hanno aura di scendere, di affacciarsi, di giocare al computer che si trova vicino alla finestra, questa è la cosa drammatica delle stese” spiega il parroco rivelando quello che ascolta durante le confessioni dei minori. “Mi dicevano ‘Padre ho paura di avvicinarmi alla finestra’, quindi neanche più di scendere e di camminare per strada, ma di stare in casa propria”.

Lo stesso padre Modesto spiega quello che vede durante il giro delle abitazioni: “Sto ancora benedicendo tante case e in altre circostanze la gente mi mostrava i buchi dei proiettili nelle tapparelle, nel condizionatori, sui muri. Queste sono le stese: noi come società civile siamo scesi in strada per chiedere alla Istituzioni di aiutarci”.

Diversi gli appelli caduti nel vuoto: “Abbiamo chiesto un presidio stabile in piazza e non c’è stato concesso, abbiamo chiesto telecamere e non ci sono state concesse, insomma solo parole. Anzi peggio: non è mai arrivata alcuna risposta alle nostre richieste. La gente è stanca, la marcia che abbiamo fatto nell’aprile dell’anno scorso era un risveglio delle coscienze. Noi fino a poche ore prima, nel parco Troisi, non sapevamo il numero dei partecipanti perché i genitori avevano paura di portare i figli alla marcia anticamorra. Invece poi eravamo più di mille in strada”.

Poi le parole rivolte al ministro Salvini: “Sembrava una persona molto efficace anche se poi ci ha lasciato l’amaro in bocca, almeno a me personalmente, perché quando gli abbiamo fatte delle richieste concrete lui ci ha risposto con una battuta: ‘è la lista della spesa?'”.