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Josi Della Ragione sfiduciato, a casa il sindaco di Bacoli

Josi Della Ragione è stato sfiduciato. Il giovanissimo sindaco di Bacoli ha terminato la sua esperienza come primo cittadino del piccolo Comune. Nove consiglieri della sua Giunta hanno deciso di dimettersi, abbandonandolo. L’esperienza dell’ex attivista di FreeBacoli finisce così, dopo appena un anno dal suo insediamento.

Josi Della Ragione sfiduciato, a casa il sindaco di Bacoli

Il giovane blogger di appena 28 anni, era stato appoggiato dal Movimento 5 Stelle che scelse di non presentarsi alle elezioni del Comune di Bacoli, per sostenerlo. Le dimissioni dei nove consiglieri hanno portato allo scioglimento del Consiglio Comunale e al conseguente commissariamento.

Sul sito di FreeBacoli, l’associazione di cui l’ex sindaco Della Ragione era noto attivista, è stato pubblicato un comunicato, da cui si legge:

“Stamane i cinque ex consiglieri comunali di Freebacoli più i consiglieri del centro-destra di Forza Italia e Fratelli d’Italia hanno protocollato al Municipio di Via Lungolago le rispettive dimissioni (senza tuttavia uno straccio di motivazione) provocando, così, l’automatica caduta dell’amministrazione comunale di Josi Gerardo Della Ragione. Un documento controfirmato sabato 2 luglio e notificato stamani che porterà alla nomina di un commissario prefettizio nel giro delle prossime ore (…)”.

Josi Della Ragione, nelle ultime ore, sta ricevendo moltissimi messaggi di sostegno. La sua pagina Facebook è stata letteralmente inondata da incitazioni a non mollare e a proseguire le sue battaglie. Il giovane 28enne, intanto, attraverso i vari media che nella mattinata di lunedì l’hanno intervistato, fa sapere che non ha nessuna intenzione di mollare. È pronto a ripresentarsi alle prossime elezioni, più forte di prima, ha spiegato che non si lascerà intimorire dal solito clientelismo, a cui assiste da anni:

“Per noi è un’interruzione, non ho alcuna intenzione di fermarmi, l’ho detto, continuerò a sacrificare la mia giovinezza per Bacoli. Perché questa terra non può finire nelle mani dei soliti, nel clientelismo. È evidente che c’era l’intento di mettere fine a quest’amministrazione. Il mio unico errore e non capire che si stava creando questo asse. Il mio non è un addio, è un arrivederci”.