Le disastrose condizioni del San Paolo post concerto di Gigi D’Alessio hanno allarmato il presidente del Calcio Napoli Aurelio De Laurentiis già da tempo in polemica con il Comune perché in disaccordo sulla concessione dello stadio per i concerti.

Gigi D’Alessio, insieme al suo staff e ad un agronomo, si è recato allo stadio San Paolo e, come riporta Il Mattino, ha chiamato Aurelio De Laurentiis per rassicurarlo:
“Sono al mio quarto San Paolo e non voglio rinunciare certo a uno spazio come questo, ma, innanzitutto, sono un tifoso del Napoli”
Come riporta l’intervista de Il Mattino, D’Alessio avrebbe detto, in merito alle condizioni del manto erboso dello Stadio San Paolo:
“Da professionista del palcoscenico, da manager di me stesso, ho rassicurato il presidente: credo che il prato abbia solo bisogno di un po’ di tempo per riprendersi, ma, in ogni caso, abbiamo firmato un contratto, stipulato un’assicurazione: il manto erboso tornerà allo stato di prima. A me assicurano che il terreno sotto la protezione e sotto il peso del palco ha bisogno di aria, acqua e tempo per riprendersi, altrimenti, lo ripeto, provvederò di tasca mia”.
Poi il musicista napoletano ha continuato l’intervista rilasciando dichiarazioni su un utilizzo dello stadio per i concerti come avviene in tutte le altre città italiane:
“Il problema vero, però, non è usare il San Paolo per la musica, ma che si usa troppo poco: l’anno scorso Vasco e Jovanotti, quest’anno addirittura solo io. A Milano, San Siro, gli organizzatori di Pausini, Pooh, Modà, Springsteen, Rihanna, Beyoncé possono mettere un tot a testa e alla fine rifare il prato. A Roma, Olimpico, sarebbero bastati i quattro show di Vasco Rossi”.
