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Il fisioterapista, gli abusi e le foto delle bimbe in mutandine: “Era la terapia del solletico”

Indagini chiuse a carico di E.G., il fisioterapista 54enne dipendente di un centro di riabilitazione di Posillipo, sui presunti casi di pedofilia e sulla produzione di materiale pedopornografico.

La vicenda risale allo scorso mese di agosto quando, in seguito alla denuncia della madre di una paziente autistica, il fisioterapista venne arrestato in flagranza dagli uomini della Squadra Mobile al termine di una indagine coordinata dalla procura di Napoli e, nello specifico, dal capo del pool reati contro le fasce deboli, il procuratore aggiunto Raffaello Falcone e dal magistrato Cristina Ribera.

Secondo quanto appurato dagli investigatori – anche grazie a delle telecamere nascoste all’interno di una sala utilizzata nella struttura riabilitativa – l’uomo, che attualmente si trova ai domiciliari, avrebbe costretto la giovane vittima – under 14- a mettersi in posa per scattarle foto con solo indosso le mutandine. L’episodio risale allo scorso 1 agosto. Gli sviluppi dell’inchiesta – così come riportato da Il Mattino – vedono il presunto pedofilo coinvolto in tre casi di molestie nei confronti di altrettante pazienti del centro di Posillipo. In due casi, le piccole  avrebbero subìto palpeggiamenti in zone intime del proprio corpo, mentre nel terzo caso – quello portato all’arresto – la storia sarebbe stata differente. Nei confronti di quest’ultima, il terapista avrebbe esercitato un altro tipo di violenza, relativo alla produzione di immagini pedopornografiche.

LE FOTO CHOC
La Procura è prossima alla richiesta di rinvio a giudizio. Agli atti è stata inserita anche una cartella di fotografie e di link di siti internet dove venivano pubblicate e custodite le foto di bambine con indosso solo mutandine o completamente nude e in atteggiamenti sessuali.

LA DIFESA: “NESSUN ABUSO, SOLO TERAPIA DEL SOLLETICO” – Difeso dal penalista Domenico Buonincontro – scrive Il Mattino -, E.G. respinge le accuse, nega di essere un pedofilo e si dice pronto a dimostrare la correttezza del proprio lavoro. Nel corso di un interrogatorio reso prima di essere stato arrestato, fece riferimento alla «terapia del solletico» per giustificare quanto emerso dalle immagini acquisite dalla Procura, negando atteggiamenti morbosi e molesti verso le sue pazienti”.

A far scattare le indagini è stata la denuncia di una madre dopo aver notato lo stato di particolare disagio della propria piccola, già alla prese con problemi comportamentali. Sono entrambe in auto, di ritorno a casa dopo una seduta con il terapista, quando la piccola si lascia andare a un giudizio negativo sullo specialista. La cosa insospettisce la donna che approfondendo la questione viene a conoscenza dei comportamenti tutt’altro che professionali del fisioterapista.