C’era una volta un cuoco, un pizzaiolo, un barman ed un’autovettura venduta come se fosse il gioco della patata bollente. Non è una barzelletta ma una vera e propria truffa quella che ha visto protagonista un cuoco, originario del Rione Sanità a Napoli, vendere l’auto gravata di fermo amministrativo a un suo amico pizzaiolo che, resosi conto del “pacco” ricevuto, decide di rivenderla, attraverso una concessionaria, a un barman della provincia di Caserta.
La Polizia Stradale della sezione di Fuorigrotta ha denuncia il cuoco per simulazione di reato. Quello che in apparenza poteva sembrare un normale servizio di controllo di veicoli in Tangenziale, volto ad assicurare il rispetto delle disposizioni e le regole da osservare per garantire la sicurezza alla guida, ben presto ha condotto gli agenti della Sottosezione della Polizia Stradale di Fuorigrotta ad effettuare una capillare indagine, che si è conclusa con la denuncia, in stato di libertà, di un uomo che svolge la professione di cuoco.
IL PACCO AL PIZZAIOLO – I poliziotti, infatti, hanno ricostruito l’intera “calvario” di una Lancia Musa accertando che il proprietario, abitante nel Rione Sanità, attraverso un noto sito di annunci per vendita ed acquisti online, nel luglio dello scorso anno, aveva messo in vendita il veicolo per soli 1000 euro.
All’inserzione, ironia della sorte, aveva risposto un pizzaiolo che, allettato dal prezzo e fidandosi del venditore, in quanto in passato avevano lavorato insieme, decide di acquistare l’autovettura. L’acquirente, però, trovandosi in Francia per motivi lavorativi, effettua il pagamento online attraverso il circuito Postepay, e pattuisce il ritiro dell’auto al suo ritorno a Napoli.
LA “PATATA BOLLENTE” AL BARMAN – Una volta ritirata la vettura, convinto di aver fatto un buon affare, si reca in una agenzia automobilistica per effettuare il passaggio di proprietà scoprendo che il veicolo appena acquistato era gravato da un fermo amministrativo pari all’importo di 6mila euro. Il pizzaiolo contatta cuoco e solleva il problema senza, tuttavia, trovare alcuna collaborazione. Il “pacco” era ormai consumato.
A questo punto, l’uomo, pur di recuperare la somma spesa, decide di affidarsi ad un venditore di auto per liberarsi della Lancia Musa. L’operazione si conclude brillantemente e, nel dicembre dello scorso anno, l’auto viene veduta a 1200 euro a un barman della provincia di Caserta.
CUOCO BOOMERANG – Ma l’autovettura, pur essendo passata da un compratore ad un altro, agli archivi elettronici interforze, visto che non era stato effettuato alcun trasferimento di proprietà, risultava ancora intestata al proprietario originario. Così le varie infrazioni commesse ai sensi del codice della strada venivano, puntualmente, recapitate al cuoco del Rione Sanità.
LA FOLLE DENUNCIA DEL CUOCO – Quest’ultimo, ovviamente in mala fede, al fine di non pagare le somme contestate, decide addirittura di denunciare il furto della sua auto, credendo così di farla franca e sfuggire a ogni responsabilità. Quando i poliziotti della Sottosezione della Polizia Stradale di Fuorigrotta, nel corso di un normale controllo in Tangenziale, hanno intercettato e fermato il veicolo, alla cui guida vi era l’ultimo acquirente, ossia il barman della provincia di Caserta, è scattato subito l’allarme che segnalava il veicolo quale rubato.
LA RISOLUZIONE DELLA STRADALE – L’ignaro proprietario ha rischiato una denuncia in stato di libertà per il reato di ricettazione, risultando l’autovettura inserita nella lista dei veicoli da ricercare in quanto rubati. Tuttavia, grazie alla caparbietà e alla professionalità dei poliziotti, che hanno voluto ripercorrere a ritroso l’intera vicenda, senza tralasciare alcun particolare, il “pacco” del cuoco è venuto a galla. Gli agenti della Sottosezione della Polizia Stradale di Fuorigrotta lo hanno rintracciato denunciandolo, in stato di libertà, perché responsabile dei reati di simulazione di reato e false attestazioni a pubblico ufficiale, affidando l’autovettura Lancia Musa all’ultimo acquirente.
