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Grazie “Re Carlo”, la tua signorilità un segnale per Adl e Dema

La piacevole normalità del nuovo tecnico del Napoli è l'antidoto al veleno che sta infettando il clima in città

Pacatezza, competenza, poche chiacchiere e tanti fatti. Ecco quello che Carlo Ancelotti sta trasmettendo ai napoletani e ai tifosi azzurri con le sue dichiarazioni. E devo ammetterlo, quando mi è capitato di ascoltare le sue parole mi sono sentito più sereno, soprattutto se penso al contesto polemico e divisorio che sta caratterizzando l’opinione pubblica napoletana.

C’è poco da fare, Ancelotti ha accettato una bella sfida. Oltre a quella di traghettare il Napoli verso vittorie e trofei con i successi sul campo, il nuovo allenatore della squadra azzurra si è ritrovato anche ad indossare i panni del “Garante pacificatore“.

Due parole non scelte a caso. Ancelotti è una garanzia. È un tecnico esperto che ha vinto su tutte le panchine sulle quali si è seduto durante la sua brillante carriera. Una brava persona, intelligente e soprattutto competente. “Carletto” ha vinto la partita d’esordio al San Paolo contro il Milan, dell’allievo Gennaro Gattuso, con le sue scelte tattiche e una gestione perfetta del match (al di la del fatto che in allenamento andrà curata la fase difensiva).

Perché “Pacificatore“, semplice. Ad Ancelotti è toccato l’onore e l’onere di diventare una sorta di “filtro” tra la società e la piazza. “Carletto” ha dovuto rassenerare i tifosi delusi dal calciomercato, provando a stemperare il clima di contestazione che c’è tra una parte di loro e il club. Ancelotti ci ha messo la faccia, ha dichiarato che il mercato è stato positivo, che la squadra è forte e in grado di vincere.

La sua figura incredibilmente normale, potrebbe anche servire a stemperare la grande tensione che c’è tra il sindaco Luigi De Magistris e il presidente Aurelio De Laurentiis. Magari, incarnando il simbolo di quel “Messia” capace di riportare lo scudetto a Napoli, Ancelotti contribuirà a far sfumare quest’aria incendiaria che c’è in città.

Ovviamente, non credo che “Re Carlo” si sarebbe aspettato di trovarsi di fronte ad un compito del genere. Il rischio è alto. Qui sembra che tutti sottovalutino il fatto che uno come Ancelotti possa allenare il Napoli con il vero obiettivo di vincere. “Carletto“, con la scelta di venire sotto il Vesuvio, ha deciso di mettersi in gioco, nel bene e nel male. E fino ad ora sta giocando benissimo e questo, a noi napoletani, sta piacendo da matti.