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Scampia, la foto di Ciro travolge il web: “E’ l’esempio da seguire”

Una foto diventata virale nel giro di pochi giorni. Oltre 12mila “like”, più di 2mila condivisioni per quel ragazzino di 14 anni immortalato dal cugino mentre se ne sta fermo all’angolo di una strada in un caldo pomeriggio di agosto, riparato da un ombrellone, mentre spera che qualcuno si fermi e acquisti le casse di pomodori che ha messo in vendita.

E’ la storia di Ciro, un giovane ragazzo di Scampia, periferia a nord di Napoli da sempre al centro di pregiudizi su malavita e droga nonostante sia abitato per la maggior parte da persone oneste e perbene. Ciro ha perso il papà tre anni fa, quando era poco più che 11enne, a causa di una brutta malattia. Lui però non si è perso d’animo, non ha scelto strade sbagliate. Prova a racimolare qualcosa di soldi vendendo casse di pomodori insieme alla zia.

A Napoli, soprattutto verso la fine di agosto, era usanza assai diffusa, almeno fino a qualche anno fa, quella di fare le conserve di pomodoro in casa, così da trovarsele per tutto l’anno. La tradizione non è del tutto svanita, anzi in alcune zone della città (così come in provincia) c’è chi si prepara autonomamente “i boccacci” di pomodori.

“Si è vero il tutto è molto triste – scrive su Facebook il cugino Francesco -,ma la cosa stupenda di questa foto è che questo ragazzino di nome Ciro non molla, non ha mollato tre anni fa alla morte del padre e continuerà a non mollare”. “Ciro – aggiunge – è di Scampia, è mio cugino, e credetemi sono fierissimo di lui così come lo sarà suo padre. Zio ecco Ciro, tuo figlio, un piccolo ragazzino ma un grande uomo. Vai Ciro non mollare”.

Un post pubblicato il 6 agosto scorso che nel giro di cinque giorni ha suscitato forti emozioni sui social. Una storia di sacrifici, di assenze pesanti in un’età chiave come quella adolescenziale, di forte determinazione e di grande dignità. Una storia quella di Ciro che in tanti hanno subito ribattezzato come la storia dell’altro volto di Scampia, il volto pulito (noi però ci teniamo a ribadire che in questo quartiere la maggior parte delle persone che ci vivono sono oneste e perbene nonostante le tante difficoltà quotidiane e la latitanza dello Stato).

“La vita qui non è semplice – spiega la sorella maggiore di Ciro, Antonia intervistata da Repubblica Napoli-. Per i ragazzi non c’è molto e finire sulla cattiva strada è facile. Sapere che passa in questo modo i pomeriggi estivi ci fa stare tranquilli, ovviamente è solo per le vacanze scolastiche. Qui le famiglie che non se la passano bene come noi sono tante, alcune non hanno nemmeno il piatto da mettere in tavola, ma per fortuna non tutti finiscono nella criminalità. È che di noi parlano solo quando accadono fatti brutti di cronaca”.