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Carla Caiazzo: la Regione Campania pagherà le cure mediche

Carla Caiazzo riceverà un aiuto dalla Regione Campania per le sue cure mediche. È questa l’ultima notizia, che riguarda la donna di Pozzuoli bruciata viva dal suo ex compagno lo scorso febbraio. Martedì scorso il suo avvocato, Maurizio Zuccaro, aveva pubblicato un appello sul quotidiano Il Corriere del Mezzogiorno, in cui chiedeva un aiuto per le spese sanitarie della sua assistita.

L’aiuto è arrivato da parte della Regione Campania, che su proposta dell’Assessore alle Pari Opportunità, Chiara Marciani, ha istituito un fondo per aiutare le donne vittime di violenze. Un’iniziativa degna di nota, che servirà a supportare tutte coloro che hanno subito terribili traumi, come Carla Caiazzo.

Il legale di Carla al quotidiano sopracitato si è detto entusiasta di quest’importante fondo creato ad hoc dalla Regione Campania. La sua assistita, dopo essere stata bruciata dal suo ex compagno, è stata ricoverata all’ospedale Cardarelli per cinque mesi. Dopo essere stata dimessa, si è reso necessario un altro ricovero a causa di alcune complicazioni nella cura delle ustioni.

Le spese mediche di Carla Caiazzo sono molto onerose, la famiglia non riesce a sostenerle e il servizio pubblico non le copre interamente. La donna deve utilizzare maschere al silicone, quasi quotidianamente, le deve essere somministrato in grandi quantità il Chortison Chemicitina, tutti medicinali che hanno un costo non indifferente.

Per questo motivo il suo legale ha lanciato l’appello d’aiuto, accolto dalla Regione Campania. Il fondo istituito aiuterà Carla nelle spese mediche ma anche in quelle per le cure psicologiche, necessarie dopo aver subito un simile trauma. Finalmente la donna potrà, come ha dichiarato il suo avvocato, tirare un sospiro di sollievo:

“Carla ne sarà felicissima, potrà tirare un sospiro di sollievo. Proprio oggi abbiamo discusso ancora una volta della sua difficile situazione economica: lei che da cinque mesi non lavora, la madre costretta a chiudere il negozio, le spese per allevare la bambina, alle quali né il padre né la sua famiglia contribuiscono”.