Portava avanti le attività illecite del clan dopo l’arresto del marito, reggente della cosiddetta “nuova gerarchia del clan dei Casalesi“, legata alla fazione della famiglia Bidognetti. A san Vittore del Lazio (Frosinone), i carabinieri del Reparto Territoriale di Aversa (Caserta), attivamente supportati dai militari dell’Arma territorialmente competenti, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della locale D.D.A., nei confronti di Franca Cotugno, 48 anni, residente a Giugliano in Campania (Napoli), moglie di Massimo Perrone, 41enne arrestato lo scorso 6 giugno.
La donna è ritenuta responsabile di associazione per delinquere di stampo mafioso. L’indagine, avviata dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile del citato Reparto ha consentito di delineare l’esistenza di una neo-costituita frangia del “clan dei Casalesi”, legata alla fazione “Bidognetti” ed autodefinitasi “nuova gerarchia Casalese”, operante principalmente nei comuni di Sant’Antimo, Giugliano in Campania, Parete, Mondragone, Casal di Principe e Minturno (Latina).

Nel corso delle investigazioni è stato inoltre possibile delineare il ruolo ricoperto dalla donna che, in seguito all’arresto del marito, capo del sodalizio, avendo piena disponibilità e libero accesso ai fondi del clan, ha continuato ad elargire, con cadenza settimanale, emolumenti in favore dei familiari dei componenti dell’associazione criminale al momento detenuti. Tra l’altro, la stessa, avrebbe minuziosamente eseguito le direttive impartite dal coniuge nel corso dei colloqui tenuti all’interno del carcere, finalizzate a confermare la sussistenza del vincolo associativo e ad affermare il suo ruolo di vertice nei confronti dei sodali. Franca Cotugno è stata accompagnata presso la casa circondariale di Roma Rebibbia a disposizione della competente Autorità Giudiziaria.
