Voce di Napoli | Navigazione

La storia del cittadino che ha fatto sparire la “monnezza” dai Quartieri Spagnoli

Da settimane il cumulo di immondizia si era trasformato in una montagna. Un residente è riuscito da solo a vincere la battaglia contro la spazzatura

Erano giorni che il nostro amico non poteva pensarci. Giornate trascorse ad urlare contro i fantasmi. Ore per cercare di comprendere come fosse possibile che nel 2018 possa ancora accadere una cosa del genere.

Eppure il nostro amico era arrabbiato, non ne poteva più. Doveva capire chi e perché aveva gettato giorno dopo giorno rifiuti di ogni tipo in quell’angolo sopra le scale. Siamo all’incrocio tra calata San Mattia e la piazzetta della Concordia, tra San FerdinandoMontecalvario proprio nel cuore dei Quartieri Spagnoli.

Una zona centrale di Napoli e molto frequentata anche dai turisti, dove purtroppo nell’ultimo periodo, si sono riviste le fatidiche montagnelle di “monnezza”. Quello che era stato un grave problema superato anni fa, in queste settimane per i napoletani era tornato ad essere un incubo.

Ma al di la di qualche disservizio dell’Asia, l’azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti in città, il dramma della spazzatura è stato causato dagli stessi cittadini. Per molti di essi basta che ci siano un paio di bidoni della raccolta differenziata (appartenenti ad un condominio specifico) affinché si possano gettare rifiuti di ogni genere in strada.

In questo modo, giorno dopo giorno, ha preso vita questa montagna di spazzatura. Con il tempo e il caldo, quest’ultima avrebbe potuto far scattare  il pericolo malattie, oltre che trasformarsi in “Grand Hotel” per topi e gatti e diventare portatrice di puzza e male odori.

In realtà la “monnezza” era diventata anche avversaria del nostro amico. I rifiuti si sono praticamente accumulati davanti ad una sua proprietà ostruendone l’ingresso. “Prima o poi devo beccare chi continua a portare qui le sacchette“, ripeteva in continuazione. Poi sono iniziate le telefonate quotidiane con l’Asia che poco hanno fruttato.

Invece, ieri sera, è avvenuto il miracolo. Non uso questa parola a caso. Perché di “miracolo” si è trattato. Il nostro amico ha atteso l’arrivo degli operatori dell’Asia che con il loro camioncino avrebbero dovuto raccogliere solo i rifiuti indifferenziati. Invece hanno accolto la protesta e la richiesta del nostro amico e dopo una chiamata al “quartier generale” della loro società, hanno iniziato a ripulire l’intero angolo.

Credo ci sia voluta un’ora abbondante per raccogliere tutto quello che era depositato in strada. E non sto ad elencare quello che non c’era li per terra. Una vergogna resa mite dalla collaborazione tra cittadini. Uno, che stanco di una situazione di totale inciviltà si è attivato (da solo) per risolvere un problema. E due, che da operatori ecologici sono stati disponibili nell’aiutarlo lavorando più del dovuto.

Nel frattempo era anche passato un altro residente “sgamato” con una sacchetta di spazzatura in mano. Il nostro amico non ci ha pensato due volte e dopo averlo fulminato con lo sguardo gli ha chiesto; “Dove vai con questa immondizia?!“. Il malcapitato ha iniziato a balbettare, evidentemente non si aspettava una scena del genere: “No, niente…ho visto il camion e ho pensato di venirla a buttare“. A quel punto il nostro amico gli ha detto: “Ah, guarda caso proprio stasera che hai visto il camion. Per favore non buttiamo più la spazzatura in quest’angolo di strada per favore“.

Come si suol dire, “colto nelle mani nel sacco” e infatti, il signore è tornato indietro con la testa bassa e la coda tra le gambe. Come dovrebbe sentirsi chiunque commetta atti del genere. Ma torniamo alla questione del “miracolo“. Sarebbe bello se di “eventi soprannaturali” come questo, a Napoli accadessero più spesso. Diventerebbero testimonianza della grande dignità di un popolo che non si è arreso all’altrettanta sconfinata inciviltà di una minoranza che spesso diventa maggioranza. Uno scatto di orgoglio con l’obiettivo di non vedersi passivi di fronte agli eventi che accadono in città. Purtroppo le istituzioni da sole non bastano, ogni tanto dobbiamo ricordarci che tante responsabilità le abbiamo anche noi cittadini. Per questo ci piace pensare, e di questo siamo convinti, che la maggior parte dei napoletani sono come il nostro amico e i due operatori dell’Asia.