Resta ancora tanto da chiarire sulla morte di Nicola Marra, il giovane di 20 anni deceduto nella notte tra sabato e domenica a Positano dopo una serata in discoteca. Il corpo senza vita è stato ritrovato in una vallata, il ragazzo è deceduto sul colpo. Dolore e commozione ai funerali di Nico, come lo chiamavano gli amici, che si sono tenuti giovedì pomeriggio nella chiesa di Santa Caterina a Chiaia.
Ma per la famiglia qualcosa ancora non torna. A dirlo è il loro avvocato e amico di famiglia, Mario Carnielli, secondo cui bisogna capire quale sia stata la causa scatenante che ha portato Nicola quella notte a comportarsi in un modo così anomalo:
“C’è da capire quale sia stata la causa scatenante Nicola non si era mai comportato così“.
Secondo le prime ricostruzioni il ragazzo avrebbe lasciato il locale in stato alterato e si sarebbe diretto verso la salita che collega Nocelle ad Arienzo. Da chiarire perché avesse la sua camicia tra i denti e perché il suo cellulare l’avessero gli amici.
L’ATTACCO DEL CUGINO DI NICOLA AI FUNERALI
Cosa ha spinto Nicola ad andare via in quel modo? Questi e tanti altri sono gli interrogativi che si pongono la famiglia.
“Uno screzio, un litigio con qualcuno: questi sono, a mio avviso, gli elementi che devono– ha proseguito l’avvocato- venire fuori. Chi ha visto o chi sa deve dirlo per stabilire la verità. Qualcosa è accaduto l’attimo prima che Nicola lasciasse gli amici all’interno del locale. C’è qualcosa che sfugge a tutti noi e che non convince, conoscendo il ragazzo. Non si sarebbe mai incamminato lungo una strada così pericolosa“.
Un litigio o una discussione con qualcuno, potrebbero essere questi i motivi, secondo la famiglia di Nico, che hanno spinto il giovane a incamminarsi per quella salita buia e pericolosa. L’appello dei genitori è rivolto a tutti i giovani che erano quella sera nella stessa discoteca di Nicola, è un invito a parlare per chiarire quelle ore buie in cui il figlio ha perso la vita.

