Dopo la sentenza della Corte dei conti e l'accordo siglato con il governo Gentiloni, il sindaco di Napoli non ha rinunciato alla sua manifestazione
Ora è ufficiale dopo la pubblicazione dell’evento su Facebook la manifestazione organizzata dal sindaco di Napoli Luigi De Magistris per protestare contro il governo e la sentenza emessa dalla Corte dei conti, si farà sabato 14 aprile. Leggendo le motivazioni che hanno spinto Giggino a pianificare tale iniziativa non si può che restare basiti. Il post lanciato sul noto social network non fa altro che riprendere i temi della propaganda arancione utilizzati da Dema fin da quando si è insediato a palazzo San Giacomo.
L’autonomia e l’indipendenza di Napoli, la sua capacità di autogovernarsi e il nemico brutto, sporco e cattivo di sempre: il governo. Anzi, adesso di avversari il sindaco “rivoluzionario” ne ha degli altri, i giudici contabili che facendo il loro lavoro, hanno emesso una sentenza ben più grave e che si è rivelata una pietra tombale posta sui bilanci del comune. Questo potrebbe causare il possibile dissesto finanziario della città e il fallimento dell’amministrazione arancione. Sinceramente, l’aver visto un ex magistrato contestare una sentenza è stata una cosa davvero incredibile, se non grottesca.
Inoltre, in quelle parole pubblicate sui canali social del sindaco, di vero c’è soltanto un aspetto: Napoli è realmente lasciata e abbandonata a se stessa, difatti, i cittadini sono anni che si autogovernano. Ma poi non è chiaro il perché di questa mobilitazione visto che De Magistris, pochi giorni fa, ha avuto ufficialmente l’appoggio del governo guidato dall’ormai ex premier Paolo Gentiloni.
Infatti, il governo si è accollato il 70% del debito che il comune di Napoli ha contratto per questo famoso CR8 (Consorzio ricostruzione 8), ovvero l’ente che si è occupato della ricostruzione della città durante il post terremoto degli anni ’80. In fondo si è trattato di un accordo giusto, stiamo parlando di soldi che non dovrebbero essere pagati dall’attuale amministrazione (anche se tecnicamente a pagare sono i cittadini, non il sindaco). E allora perché manifestare se il problema sarebbe stato risolto?
Bhe, è evidente. I servizi della città sono al collasso (dal trasporto al welfare), le tasse aumentano, i cantieri sono sempre aperti e all’orizzonte non si intravedono le date di chiusura (e le strade sono sempre “scassate“, per utilizzare un verbo tanto amato dal sindaco), le casse comunali, non solo sono vuote ma addirittura indebitate, quindi De Magistris ha messo le mani avanti. La strategia è quella più semplice che esiste, individuare un nemico esterno da dare in pasto al popolo nascondendo le proprie inefficienze. E tutto questo sta avvenendo proprio quando si è riaperto, più aspro che mai, lo scontro con il presidente della regione Campania Vincenzo De Luca.
Scontro che si è arricchito di altri due fattori, i primo è relativo al silenzio da parte del comune di Napoli e dell’ANM (Azienda napoletana mobilità) sulla proposta dell’EAV (Ente autonomo Volturno) di prestare alcune sue navette, all’amministrazione targata Dema, per compensare i disservizi relativi alla mobilità partenopea durante il fine settimana di Pasqua. L’altro riguarda il pareggio di bilancio raggiunto dalla regione Campania per il 2016 e quasi sicuramente per il 2017 (sempre con la vigilanza della Corte dei conti). Questo grande risultato è giunto dopo un percorso avviato dalla precedente giunta guidata da Stefano Caldoro.
Insomma, poveri turisti. Proprio loro, l’unico vanto di questa amministrazione arancione, destinati a restare a piedi o in balia dei tassisti che decideranno di stare di turno (sempre se non organizzeranno qualche altra manifestazione di protesta). Potranno, però, consolarsi con i baretti sempre aperti per la gioia dei residenti di Chiaia. Ma poveri soprattutto i cittadini napoletani sempre al centro dei litigi tra le massime istituzioni locali che invece di crearli i problemi dovrebbero risolverli.
IL POST PUBBLICATO SUI CANALI FACEBOOK DI DE MAGISTRIS- “Dopo sette anni di tagli, di leggi ingiuste, di gabbie finanziarie e di attacchi alla Città nelle ultime settimane si sono abbattuti su Napoli con ingiustizia e violenza due macigni istituzionali che rischiano di compromettere gravemente il consolidamento della rinascita della nostra comunità. Si tratta di due debiti storici dello Stato di cui i napoletani non hanno alcuna colpa. Un debito di circa 100 milioni (CR8) del commissariato post-terremoto risalente al 1981 ed un debito di circa 50 milioni (UTA) del commissariato emergenza rifiuti risalente a dieci anni fa. Ora che Napoli, con onestà e coraggio, si è liberata da commissariamenti ed emergenza rifiuti vogliono farci pagare, con ingiustizia profonda e con violenza, debiti storici, ingiusti ed illegali. È necessario ribellarsi alle ingiustizie che sono un attacco ai diritti della Città e del suo Popolo! Si deve ottenere l’eliminazione di questa ingiustizia che rischia di soffocare la Città. Se Governo e Parlamento – che hanno gli strumenti normativi per intervenire – non elimineranno rapidamente questa ingiustizia la Città dovrà sottrarre 150 milioni ai servizi con danni incalcolabili per la nostra Comunità. La Città resisterà, ma ingiustamente vedrà, in un bilancio già povero, la sottrazione di risorse necessarie per i bisogni delle persone e per i diritti costituzionali. Nessuno può rimanere indifferente in quanto i danni di questa ingiustizia clamorosa ricadono su tutta la comunità napoletana, su tutti Noi!
La mobilitazione e la partecipazione popolare a questa lotta per i diritti e per la Giustizia saranno determinanti per la Vittoria.
Sii protagonista e partecipa anche Tu alla manifestazione contro il debito ingiusto ed in difesa della Città sabato 14 aprile alle ore 10.00 in Piazza Municipio“.

