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Campi Flegrei: il suolo si solleva, l’Osservatorio cambia sede

L’attività dei Campi Flegrei registrata negli ultimi mesi preoccupa i cittadini, la vasta zona rossa su cui risiede parte della popolazione è oggetto di attenzione da parte degli studiosi. Lo scenario, come prospettato da Carlo Doglioni presidente dell’Ingv all’Ansa non è affatto roseo: A Napoli la zona rossa è talmente vasta che è difficile trovare un luogo che in caso di eruzione dei Campi Flegrei non subirebbe ripercussioni”.

Lo scorso novembre lo stesso Doglioni aveva tranquillizzato la cittadinanza ma i dati parlano chiaro e mostrano un innalzamento consistente di 0.7 centimetri al mese del suolo. “Si tratta dell’evolversi del bradisismo – spiega Francesca Bianco, direttrice dell’Osservatorio Vesuviano – per diversi mesi abbiamo avuto un dato stabile e costante, ora variato in 0,7 cm al mese dallo scorso luglio. Ciò significa un aumento di 2,4 cm all’anno in più rispetto ai dati precedenti. Avevamo notato da qualche mese questa variazione ma ci serviva la verifica di alcuni dati di supporto che abbiamo avuto proprio in questi giorni”.

Non c’è comunque un allarme ad oggi, Doglioni ha fatto presente che l’Osservatorio cambierà la sua sede, dopo aver già abbandonato la storica alle pendici del Vesuvio per la vicinanza al Vulcano. “L’auspicio sarebbe quello di poter trasferire la sezione di Napoli dell’Ingv all’interno di un dipartimento universitario, anche perché i nostri ricercatori già collaborano assiduamente con colleghi degli atenei napoletani e la sinergia dovrebbe essere intensificata. Abbiamo dei contatti con l’Università Parthenope, ma è un progetto che si potrà concretizzare tra anni, un percorso lungo che non sappiamo quando potrà essere realizzato. Per ora stiamo cercando solo una nuova sede”.