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Ecco come è stato scoperto Mertens: il metodo scientifico del Belgio

L'attaccante del Napoli era stato scartato, poi un incontro molto speciale si è trasformato in un fortunato trampolino di lancio

Dries Mertens è un punto fermo del Napoli. Arrivato in azzurro con Rafa Benitez, l’attaccante belga ha da subito incantato i tifosi napoletani con le sue giocate. Ma è alla corte di Maurizio Sarri che Ciruzzo (così come è chiamato affettuosamente dai partenopei) è diventato anche una macchina da gol.

Ma l’evoluzione calcistica di Dries Mertens non è altro che il risultato del lavoro che in Belgio i tecnici stanno svolgendo da anni. Infatti quella belga è una nazionale che da qualche anno ha sfornato dei veri e proprio talenti diventando una squadra tra le più forti e divertenti del panorama sportivo.

È vero che il Belgio non ha vinto ancora nulla a livello mondiale, ma rispetto al passato è una selezione che a lungo termine potrebbe togliersi qualche soddisfazione. Tutto nasce anni fa, quando un certo Bob Browaeys (attuale selezionatore dell’Under 17 belga) ha sviluppato un metodo ispirato ai sistemi di Francia ed Olanda. Nello specifico era stato introdotto in tutte le squadre giovanili l'”obbligo” di utilizzare per gli allenamenti il 4-3-3.

Ed è in questo modo che è stato scoperto Mertens, il folletto e falso nueve del Napoli: “Mertens venne scaricato dall’Anderlecht dissi loro che vedevo potenziale in quel ragazzo e mi risero in faccia: ‘Dove vuoi che vada quel nano?’. La fortuna di Dries fu quella di avere un ottimo allenatore a scuola, che allenava in terza divisione l’Eendracht Aalst. Lo portò nella sua squadra e Mertens, a 17 anni, diventò il miglior giocatore del campionato, passò all’Agovv in Olanda e il resto è storia nota“, queste le dichiarazioni di Browaeys.