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I parenti dei tre napoeletani scomparsi: “Siamo stanchi ora il dna”

Siamo stati abbandonati da tutti – dichiarano alla stampa prima di partire – e questa è la sola cosa da fare per cercare di fare chiarezza sulla vicenda. Tutti i poliziotti coinvolti hanno confessato, non ci spieghiamo come mai ancora non conosciamo i nomi dei rapitori dei nostri familiari. Chiediamo alla Farnesina, al ministro Alfano e al presidente Mattarella di assisterci in questo nostro viaggio. Siamo persone civili e chiediamo umanità, ormai stiamo vivendo un incubo

Passaporti tra le mani, lacrime agli occhi e tanta disperazioni compaiono sui volti dei familairi di Raffaele Russo, il figlio Antonio e il nipote Vincenzo Cimmino. Sono le mamme e le moglie, le parenti che hanno deciso di intraprendere il viaggio in Messico,s tanche delle continue promesse e delusioni delle autorità italiane. Il Mattino pubblica una foto delle donne pronte ad alllontanarsi da Napoli con la speranza di ritrovar ei cari nella regione di Jalisco, dove sono stati avvistait l’ultima volta prima che scomparissero nel nulla lo scorso 31 gennaio.

Al momento i parenti si trovano sotto la Questura per il prelievo di campioni organici da utilizzare per eventuali test del Dna. Dopo il video appello postato sui social dalle donne delle famiglie Russo e Cimmino, – fa sapere ancora Ferrandino – la Farnesina ha contattato i parenti degli scomparsi ai quali ha manifestato la propria disponibilita’ a fornire assistenza in loco qualora decidessero di recarsi in Messico: una disponibilita’ che, pero’, ha suscitato disappunto.