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Luciano Caldore si racconta: “Noi viviamo di discriminazioni ma anche di critiche positive”

Luciano Caldore, indiscutibile idolo degli anni ’90 nel panorama della musica neomelodica napoletana. Una voce che ha segnato un’epoca. Caldore però non è solo ‘il re dei neomelodici’, il successo travolgente che ebbe con ‘Pazzo d’amore’ portò anche a film, ospitate tv e molta fama. Dopo un periodo di pausa, Luciano non si è arreso e grazie al sostegno della sua famiglia, si è rilanciato nel mondo della musica a cui era da sempre appartenuto. Lo abbiamo intervistato in una chiacchierata a cuore aperto che ci ha permesso di conoscere le difficoltà, le esperienze di vita e l’impegno che spesso un cantante napoletano deve affrontare, lavorando il doppio per ottenere la metà, ne è emersa la sensibilità vivida di un uomo che fa questo lavoro da tanto, che traccia poesie nelle sue canzoni e che conosce il valore dell’impegno per ambire a importanti traguardi.

Luciano Caldore

Luciano, una carriera nella musica, la tua voce e le tue canzoni hanno segnato generazioni

“La mia carriera è abbastanza matura, sono 31 anni che faccio questo lavoro, ho iniziato nel 1987. Un percorso che mi ha permesso di avere tante soddisfazioni ma anche difficoltà, proprio queste però mi hanno fortificato e mi hanno reso quello che sono oggi. Il momento del successo è avvenuto con ‘Pazzo d’amore’ e il primo disco ‘La luna, le stelle e il mare’ una crescita graduale fino al 2003/2004. Nonostante tutto sono stato tenace e ho cercato di riprendere quello che avevo lasciato, è stata dura perché mi sono interfacciato ai nuovi talenti, ai giovani che stavano emergendo, nonostante tutto mi sono rimesso in gioco. Dopo lo stand by ho inciso un altro disco con pezzi come ‘Mani in alto’, ‘Restare’ e poi ho trovato una nuova casa di produzione che mi sta offrendo grande sostegno. Abbiamo inciso ‘Ripartire’ con arrangiamenti di Gianni Fiorellino e tanti pezzi scritti da D’Agostino, poi ho inciso un nuovo singolo ‘Nasce e more’ e abbiamo iniziato un altro progetto con Luca Barbato e MG Production di Giorgio Mascitelli che mi ha dato la possibilità di fare due nuovi singoli, ‘Nun si l’amante’ sta andando veramente bene. Tra pochi giorni uscirà un nuovo singolo e prossimamente altri brani inediti”.  

Cosa significa per un napoletano doversi inserire in un contesto ricco di pregiudizi?

“Quando ero molto giovane c’era sempre qualcuno che aveva da ridire, io ho inciso i pezzi in napoletano ma spesso anche i napoletani non si rendono conto che abbiamo un tesoro inestimabile. Uno scrigno d’oro ma molti lo discriminano, io però ho scelto di andare avanti per conto mio e negli anni sono riuscito a trovare un pubblico che amava i miei pezzi, da quando ho inciso ‘Pazzo d’amore’ e ‘Sempe sempre’ il pubblico è stato meno discriminatorio, sono entrato in una fascia diversa, avevo molti fan variegati. Poi ovviamente passato l’entusiasmo si torna in una situazione in cui si pensa che la canzone napoletana sia cafona. Ci si dimentica del passato, dei tanti artisti che ogni giorno danno tanto alla musica partenopea. Noi viviamo di discriminazioni ma anche di critiche positive, bisogna essere forti e combattere ma comunque esiste tanta gente che non l’ha ancora apprezzato. Basti pensare al nostro patrimonio, pezzi di straordinario valore, ineguagliabili”.

Qual è il disco che ad oggi, guardandoti indietro, hai sentito più vicino sentimentalmente?

“Nel disco d’esordio, ho raccontato me stesso. Era un disco autobiografico che raccontava la fine di un amore, tratto da un esperienza personale dopo una delusione. Quelle canzoni rispecchiavano quel momento, malinconiche, che hanno funzionato forse proprio perché lasciavo intravedere la mia anima”.

Hai dedicato una splendida canzone ai tuoi figli ‘Stella sulla terra’…

“Ho dedicato una canzone ai miei figli, a mio figlio nelle parole ‘cerco di distrarmi per non pensare che vivi nel tuo mondo isolato, e farei di tutto per entrarci insieme a te, alleviarti le paure con le solite premure’, io vorrei aiutarlo, alleviare le sue ansie, entrare nel suo mondo per sentirmi come lui, capire cosa dovrei fare per interagire, nella seconda strofa canto ‘soffre nel silenzio amandolo così, di suo fratello innamorata privandosi di una carezza per non far male a lui’ perché lei è matura e sa che il fratello ha dei problemi seri ma anche se le viene tolto un po’ di tempo capisce sempre il perché e farebbe di tutto per farlo felice”.

Una tua collega, Nancy Coppola, ieri ha debuttato con il film ‘Il mio uomo perfetto’, un successo conquistato con sacrificio

“Ieri siamo stati alla prima del film ‘Il mio uomo perfetto’ di Nancy Coppola, attori bravissimi, mi complimento con Nancy, ci stimiamo a vicenda, hanno lavorato veramente bene. Ho visto un film ben curato dal punto di vista della regia, strutturato molto bene per la sceneggiatura e per i dialoghi, puliti e simpatici. Dopo la messa in onda abbiamo festeggiato in una splendida location, il Panart, tutto perfetto. Sono molto contento e spero che lei possa perseguire i suoi sogni, ha recitato molto bene, tenendo la scena. Tutti bravi e una bellissima esperienza”.

Qual è il valore aggiunto per fare un ottimo lavoro?

“Quando c’è una squadra forte le cose funzionano, si è come una solida famiglia e allora si riesce in tutto, nel cinema come nella musica. L’unione fa la forza, quando più persone mettono insieme le proprie idee creano le fondamenta per qualcosa di unico. Noi stiamo creando nella Mg Production una grande famiglia e stiamo lavorando affinché le cose possano andare sempre meglio”.