La ricerca dei napoletani scomparsi in Messico prosegue senza sosta, i tre sono spariti lo scorso 31 gennaio e con molta probabilità sono finiti nelle mani del cartello di Jalisco, potente organizzazione criminale locale guidata da “El Mencho”. Con il passare dei giorni la speranza di ritrovare i tre vivi si affievolisce sempre di più ed è per questo che le ricerche sono diversificate.
Raffale Russo, il figlio Antonio e il nipote Vincenzo Cimmino sono ricercati anche dai cani specializzati per trovare cadaveri. Si sta setacciando l’intera città di Tecalitlan dove i tre sono stati avvistati l’ultima volta prima di sparire nel nulla. Il segretario di Governo della regione messicana di Jalisco, Roberto López, spiega che non ci sono notizie circa la possibile morte dei tre napoletani e sostiene, con forza, che le ricerche proseguono nella speranza di ritrovarli vivi. Intanto però nessuna ipotesi può essere scartata, la famiglia è disperata e attende risposte.
NAPOLETANI SCOMPARSI IN MESSICO: LA FIACCOLATA QUESTA SERA
Nel frattempo proseguono le indagini, tre giorni fa sono stati arrestati quattro agenti della polizia locale di Tecalitlan e altri tre sono ricercati. Tutti sono corrotti e sono accusati di aver venduto i napoletani alla mafia locale, secondo quanto riportato dal figlio di Russo “gli agenti hanno venduto i miei familiari per 43 euro”. Tra i collusi ci sarebbe anche in comandante della polizia locale, Hugo Martinez Muniz, che risulta al momento fuggitivo. Dunque continua la ricerca dei sequestratori dei connazionali contemporaneamente a quella dei partenopei.

