E’ uno scandalo che ha investito la Chiesa quello che ha condotto all’arresto di don Michele Barone, il prete hot che esercitava esorcismi e violenze sessuali su ragazzine minorenni nel Casertano. La scoperta sull’attività del sacerdote è partita da un’inchiesta condotta da Le Iene, portata avanti dal giornalista Gaetano Pecoraro, che in soli cinque giorni ha costretto la Procura a intervenire e arrestare don Michele per violenza sessuale ai danni di donne e maltrattamenti nei confronti di una ragazzina di 13 anni, affetta da un disturbo di conversione.
Non era solo la 13enne ad essere mira della perversione del sacerdote, anche altre ragazze sono finite nel mirino del prete “sporcaccione”. A testimoniare sono state le stesse vittime che hanno raccontato di aver subito violenze sessuali, di esser state costrette a praticare sesso orale. In un’ordinanza del tribunale di Santa Maria Capua Vetere si legge: “Don Michele ha costretto le vittime a subire abusi. In un’occasione si era tolto la tunica restando nudo e aveva costretto F.S. a praticare sesso orale“.
Nel servizio andato in onda domenica 25 febbraio su Italia Uno inoltre si mostra la reazione di alcuni genitori delle giovani vittime. I racconti sono agghiaccianti e nascondono un timore ovvero il legame di don Michele Barone all’ex boss dei Casalesi, Michele Zagaria, detto Capastorta. Dalle parole dei familiari della ragazzina infatti traspare il timore nei confronti del sacerdote che aveva atteggiamenti camorristici. Secondo l’accusa il prete, appartenente ad un’associazione sacerdotale di diritto diocesano, avrebbe generato “nelle giovani donne la convinzione di essere possedute dal demonio”. Martedì don Michele sosterrà il primo interrogatorio, ma nel frattempo la Procura cita anche il vescovo.

