Il Sindaco di Napoli Luigi de Magistris ha annunciato tramite la sua pagina Facebook la variazione toponomastica di Piazzale Vincenzo Tecchio fino ad oggi dedicata ad un ex segretario provinciale del partito nazionale fascista nonché esponente di punta della Rsi e della corrente che faceva capo all’antisemita lombardo Roberto Farinacci che prenderà il nome di Piazza Ascarelli.
“Il mio annuncio nel giorno in cui ricordiamo Luciana Pacifici una delle più piccole vittime della ferocia nazista, morta ad Auschwitz. Anche via Vittorio Emanuele III, che promulgò le leggi razziali, cambierà nome in Via Salvatore Morelli. Per non dimenticare, mai!” ha scritto in un posto che mostrano la cerimonia in corso. Sono state più volte sollevate questioni e polemiche sulla città che titola ad alcuni esponenti del fascismo vie o piazze.
Giorgio Ascarelli è colui che ha scritto la storia del Napoli, imprenditore di successo nel 1926 si è fatto promotore della fondazione del Napoli Calcio riunendo in una sola compagnia le varie squadre presenti in città, inoltre fece costruire il primo impianto sportivo di proprietà del club un complesso progettato da Amedeo D’Albora commissionato da Ascarelli (primo presidente del Napoli) nel Rione Luzzatti.
Una grande opera che poteva contenere ventimila spettatori, i lavori furono finanziati dallo stesso imprenditore che aveva una passione smisurata per lo sport, ma essendo ebreo il regime fascista non vide di buon occhio la sua attività e nel ’34 in vista dei Mondiali il regime ordinò il cambio nome da ‘Stagio Giorgio Ascarelli’ a ‘Stadio Partenopeo’, modificandone anche l’assetto strutturale, da opera in legno divenne in cemento per poter ospitare il doppio delle persone. Nonostante il cambio effettivo in molti nelle cronache sportive continuarono ad attribuirgli il suo nome vero, lo stadio venne demolito dai bombardamenti del 1942 ma il rione vicino di case viene tutt’oggi abitualmente chiamato ‘Rione Ascarelli’.
