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Sparatoria Sanità, banda di killer: raid eseguito da professionisti

Sparatoria Sanità. Quello che è accaduto venerdì sera, nella Sanità, in via Fontanelle, quartiere nel cuore di Napoli, può essere identificata come una vera e propria azione di guerra. Un raid armato che ha portato all’uccisione di due boss esponenti del clan Vastarella: Giuseppe Vastarella e il cognato, Salvatore Vigna.

È stato un agguato in piena regola, studiato nei minimi dettagli come accade negli eserciti militari quando sferrano l’attacco alle truppe nemiche. Un lavoro da veri professionisti, per gli investigatori ad occhio e croce dovevano essere almeno 8 i killer che hanno aperto il fuoco. Un’azione durata neanche 20 secondi ed eseguita non da squinternati, ma da gente dalla mano ferma.

Per quanto fosse cruenta la follia omicida, hanno fatto un lavoro senza sbavature: secondo gli inquirente uno degli assassini è entrato all’interno del circoletto “Maria Santissima dell’arco” accompagnato da una squadra che gli faceva da scorta, mentre, all’esterno, vi era un altra coppia di probabili sicari pronti a coprirgli le spalle. Dunque scorta, pali a sorvegliare, e un altro uomo con la moto accesa pronto a far salire in sella il killer al termine dell’esecuzione.

L’agguato però non sarebbe riuscito se all’interno del circoletto non ci fosse stato un “Giuda“: una persona all’interno di questo locale che ha comunicato il via libera affinché iniziasse la sparatoria. Pare abbia avvertito i killer attraverso una telefonata partita dal suo cellulare. Appena il boss è entrato nel circolo, “l’infiltrato” ha dato il segnale ed è iniziato così il massacro.