Antonio Perna, 32 anni, è morto in ospedale. Non è in pericolo di vita la compagna, Monica Veneruso, 43 anni
Rientrerebbe nell’ambito della lotta per il controllo degli affari illeciti tra i clan Reale-Rinaldi-Formicola e i Mazzarella-D’Amico la bomba piazzata la scorsa notte in corrispondenza del civico 112 di via Ferrante Imparato a San Giovanni a Teduccio, periferia orientale di Napoli, in quello che è considerata “zona di competenza” del primo gruppo camorristico.
Il bilancio è di un morto, Antonio Perna, 32enne con precedenti per rapina, e una donna ferita, Monica Venuruso, 43 anni, compagnia di Perna e già nota alle forze dell’ordine per una serie di reati che vanno dalla ricettazione alla droga, alla rissa e resistenza a pubblico ufficiale. Sulla vicenda sono in corso le indagini dei carabinieri coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. Non è ancora chiaro se l’ordigno, deflagrato poco prima delle 4 nella notte tra giovedì e venerdì, sia stato piazzato per uccidere o per mandare un messaggio intimidatorio a chi in quel civico ci risiede.
Non si esclude che i due, Perna e Veneruso, stessero posizionando l’ordigno artigianale poi deflagrato per cause accidentali davanti la porta dell’abitazione di una persona. Antonio Perna è morto mezz’ora dopo l’arrivo al Loreto Mare, Monica Veneruso invece è stata trasportata al Cardarelli e se la caverà: ha riportato ferite gravi ma, secondo i medici, non è in pericolo. Entrambi sono ritenuti dagli investigatori vicino al clan Mazzarella.
L’esplosione dell’ordigno ha distrutto il cancello di un’abitazione e l’androne del civico 112 (nella foto pubblicata da Il24.it), danneggiando anche due autovetture. Sul posto i primi ad arrivare sono stati i vigili del fuoco.

