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Conoscono il ragazzo sui social, legate e stuprate a 14 anni: il racconto

Aveva conosciuto il ragazzo sui social e se ne era invaghita, lui nel tempo aveva invece conquistato la sua fiducia strappandole un appuntamento. Inizia così l’incubo di una ragazzina di 14 anni di Roma che, insieme ad un’amica, è stata legata e stuprato nella periferia Est di Roma.

A commettere l’atto ignobile un nomade bosniaco di 21 anni, Mario Seferovic, nato a Napoli ma residente nel campo nomadi di via di Salone. Un posto che ospita 600-800 persone definito dalle forze dell’ordine “terra di nessuno”. Il carnefice porta all’appuntamento con la 14enne un complice, Maicon Bilomane Halilovic, 20 anni, anche lui residente nel campo rom. Inizia così la follia.

L’appuntamento romantico tanto atteso dalla 14enne diventa una serata dell’orrore, i due costringono le ragazzine ad andare nella periferia di Roma conducendole in una zona isolata dove sorge un deposito dell’Atac. Mentre Halilovic fa da palo, Seferovic violenta le due ragazzine senza pietà ammanettandole a una ringhiera. Solo dopo un mese una delle due vittime ha il coraggio di raccontare tutto ai genitori e scatta così la denuncia ai carabinieri. I militari del comando di Montesacro, diretti dal maggiore Spinnato, iniziano le indagini e nella notte tra giovedì e venerdì arrestano i due bosniaci, trovano Seferovic nel campo rom.

Halilovic è stato trovato invece a Tor Sapienza, in un altro campo nomade molto pericoloso. I due sono stati accusati di violenza sessuale di gruppo continuata e sequestro di persona continuato in concorso. Halilovic, secondo le indagini dei carabinieri non ha partecipato allo stupro. Si trovano adesso nel carcere romani di Regina Coeli.