Si terrà questo mercoledì l’ultimo tentativo di intesa tra il Comune di Napoli e i lavoratori dell’ANM affinché si trovi un punto di coesione sul nuovo piano di risanamento per rilanciare l’azienda napoletana dei trasporti.
Potrebbe essere questa la disperata manovra per evitare di dichiarare il fallimento dell’azienda, restano ancora 12 giorni al 30 ottobre, data ultima per proporre il piano di risanamento in cui sono elencate le misure che il Comune di Napoli vorrebbe mettere in campo per cercare di riprendere le casse di un’azienda, che ad oggi naviga in pessime acque. L’alternativa è liquidarla, opzione che non piace ai sindacati, consapevoli che se dovesse materializzarsi quest’ipotesi sarebbe un danno per cittadini e lavoratori. E’ questo il motivo per il quale un’intesa potrebbe essere trovata. Anche perché l’amministrazione ha stabilito che non avverrà alcun licenziamento all’interno dell’azienda.
Il piano di risanamento, infatti, prevede pensionamenti e prepensionamenti volontari, la ricollocazione di una parte di personale in altre partecipate (Napoli Servizi e Asia) mantenendo lo stesso trattamento economico e il conferimento di 69 milioni di euro all’azienda in beni immobiliari appartenenti al Comune di Napoli. A questo si aggiunge il premio di produzione, che in precedenza era stato congelato, e che potrebbe invece rientrare nelle misure riprese dall’amministrazione per trattare con i lavoratori in cambio di orari più comodi per i cittadini: 20 centesimi di ogni biglietto venduto da dividere tra tutti i dipendenti ANM. Un ruolo importante nella trattativa l’ha avuto anche la Regione che si è impegnata a versare 58 milioni di euro annui per l’azienda e a supportare l’accompagnamento al pensionamento di 140 lavoratori. Dai presupposti, quindi, questo potrebbe essere il momento favorevole per arrivare a una firma, anche perché i lavoratori sanno che altre alternative potrebbero avere ripercussioni ben più gravi.
E mentre da un lato Comune di Napoli, sindacati e Regione lavorano alla trattativa, dall’altro lato c’è la Procura di Napoli che sta indagando su possibili illeciti nella gestione delle assicurazioni per gli autobus pagate molto più del valore del mercato, la figura di un broker con provvigioni esose e addirittura un corso di formazione con una cifra da capogiro. La lente d’ingrandimento è puntata sull’azienda napoletana dei trasporti per comprendere anche se ci sia stato un collegamento tra una cattiva gestione e la crisi economica che attraversa l’ANM. E adesso, come riportato dal quotidiano Il Mattino, è spuntato anche un nuovo scandalo che riguarderebbe possibili falsi incidenti, per il numero elevato di sinistri registrati soprattutto nel biennio tra il 2012-2013 con 2.665 episodi registrati, quasi 3 al giorno. Un’altra vicenda su cui probabilmente gli inquirenti vorranno fare chiarezza.
