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Lucio D’Alessandro: “Sempre comportamenti legittimi e trasparenti, fiducia nella Magistratura”

La Procura di Napoli ha avviato un’indagine nei confronti del rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, Lucio D’Alessandro, e altri tre docenti per il reato d’abuso d’ufficio nell’ambito di un concorso per ricercatore avvenuto nel 2004 a cui, secondo gli inquirenti, sarebbe stata facilitata la vittoria di Francesco Zucchino, figlio dell’ex ministro Ortensio.

Sulla vicenda è intervenuto Lucio D’Alessandro che ha diffuso un comunicato in cui spiega la sua posizione:
L’eco mediatico della notizia mi addolora e mi sorprende, tanto più che interviene in un momento in cui è forte il rischio che questa vicenda si confonda con fatti di natura profondamente diversa. Per quanto personalmente addolorato sono, però, assolutamente sereno circa la legittimità dei miei comportamenti e, soprattutto, nutro piena fiducia nel lavoro della magistratura. Tanto che avevo più volte ripetuto di volermi astenere da qualsiasi dichiarazione proprio per non turbare il lavoro dei magistrati e il corso degli accertamenti. 

Lucio D'Alessandro: "Sempre comportamenti legittimi e trasparenti, fiducia nella Magistratura"

Purtroppo, però, avendo letto alcune inesattezze e soprattutto taluni accostamenti a vicende profondamente diverse, attualmente all’attenzione del pubblico, ritengo doveroso dover precisare due punti nodali.
Innanzitutto, si tratta di una vicenda giudiziaria quanto mai complessa che trae origine da un concorso del 2003, a margine del quale si sono succeduti numerosi ricorsi amministrativi, mentre io soltanto dal maggio del 2011 ho avuto l’onore di iniziare a ricoprire la carica di Rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa; e sin da quando ho assunto questa carica, con riferimento al concorso in oggetto, mi sono limitato a dare seguito alle decisioni assunte dalla magistratura amministrativa.
In secondo luogo, e più in generale, proprio nella mia veste di Rettore sono convinto di aver tenuto sempre comportamenti legittimi e trasparenti; peraltro, nella fattispecie in esame la legge attribuisce la nomina del membro interno della Commissione  esaminatrice di cui si parla al Consiglio della Facoltà di Lettere – Facoltà della quale non faccio parte – e non già al Rettore, cui spetta un mero compito di verifica formale degli atti.
Resto convinto che la magistratura avrà modo di chiarire correttamente i termini di questa vicenda“.