Il nuovo Villaggio di Natale allestito in Piazza del Plebiscito avrebbe dovuto essere uno dei simboli delle festività napoletane, tra luci, scenografie e attività per bambini. L’iniziativa, inserita nel progetto “Illuminiamo Napoli 2025”, ha trasformato la piazza in un grande spazio tematico con installazioni luminose e aree dedicate alle famiglie. Nonostante l’intento festoso, l’allestimento ha però sollevato un acceso dibattito tra residenti e istituzioni, soprattutto per l’impatto che la struttura ha sul cuore della città.
Diverse associazioni di cittadini lamentano che la piazza sia diventata di fatto “off-limits”, complicando spostamenti, accessi ai portoni e percorsi quotidiani. Le criticità principali riguardano la forte congestione pedonale, il traffico nelle vie adiacenti e l’aumento del rumore nelle ore serali. Molti abitanti denunciano la mancanza di ascolto da parte delle istituzioni e temono che la piazza venga utilizzata sempre più come palcoscenico per eventi, a discapito della vivibilità di chi vi risiede tutto l’anno.
A rendere ancora più tesa la situazione è stato un episodio di vandalismo, con una baby-gang che ha sottratto alcuni alberi natalizi installati per l’evento, mettendo in dubbio l’efficacia della sicurezza nell’area. L’accaduto ha alimentato nuove polemiche: da un lato chi chiede maggiori controlli, dall’altro chi ritiene che l’intero villaggio sia troppo esposto e difficile da gestire in una piazza così vasta. Tra entusiasmo natalizio e proteste, resta aperta la questione più delicata: come conciliare eventi pubblici, decoro urbano e diritti dei residenti in uno degli spazi più iconici di Napoli.
Nei giorni scorsi, un video condiviso da un tiktoker — rilanciato da Francesco Emilio Borrelli — ha mostrato la piazza con una presenza quasi simbolica di stand, commentando che al momento ci sarebbero solo due bancarelle all’interno del Villaggio natalizio. Il filmato ha riacceso le critiche rispetto all’effettiva portata dell’evento: molti si chiedono se la visibilità mediatica del progetto corrisponda a un reale allestimento significativo, o se le aspettative create siano state deluse. Questa testimonianza − spontanea, social e diretta − aggiunge un ulteriore elemento di discussione: dubbi sull’effettiva attrattività del Villaggio, ma anche sulla trasparenza e sulla comunicazione fatta ai cittadini.
