È scontro aperto tra la Pasticceria Vincenzo Bellavia e Gesac, la società che gestisce l’aeroporto di Capodichino, in merito alla chiusura del punto vendita della pasticceria avvenuta lo scorso 15 ottobre.
Bellavia aveva pubblicato un video sui propri canali social spiegando che la decisione di chiudere era dovuta agli “elevati costi di gestione” in aeroporto, stimati in circa il 35% sullo scontrino. L’azienda aveva definito la situazione “impossibile per vendere a prezzi giusti”, lasciando intendere che le condizioni economiche rendessero l’attività non sostenibile.
La replica di Gesac è stata immediata e ferma. L’azienda ha precisato di operare “nel pieno rispetto delle regole di mercato, secondo principi di correttezza, trasparenza e pari opportunità” e ha diffidato Bellavia dal diffondere informazioni “non veritiere e potenzialmente diffamatorie”. Gesac ha chiarito che la cessazione dell’attività è dovuta alla scadenza naturale del contratto e all’espletamento di una nuova procedura selettiva.
Nella missiva, Gesac ha svelato i dettagli della gara per l’affidamento del nuovo contratto, alla quale Bellavia aveva partecipato insieme ad altri tre operatori. La società di gestione aeroportuale ha sottolineato che l’offerta di Bellavia ha ricevuto il punteggio più basso sia per la parte tecnica che per quella economica, classificandosi ultima nella graduatoria complessiva. Il contratto è stato regolarmente aggiudicato a un altro operatore, che ha presentato un’offerta economica più vantaggiosa. Per Gesac, dunque, le ragioni della chiusura non sono affatto riconducibili a condizioni economiche “insostenibili”, come dimostrato dall’ampia partecipazione alla gara.
