Gigi D’Alessio, vera icona della musica italiana e simbolo di Napoli, ha conquistato ancora una volta il cuore della sua città con una serie di concerti da record. L’artista ha annunciato ben 7 nuove date in Piazza del Plebiscito (19, 20, 21, 23, 26, 27 e 28 giugno), portando il totale dei suoi live in questa location a 22 in soli 4 anni. L’evento di ieri sera ha visto la partecipazione di oltre 15.000 persone, che hanno riempito la piazza in un’atmosfera di gioia e condivisione, dimostrando ancora una volta l’affetto del pubblico per il loro beniamino.
Lo spettacolo è iniziato con un brano carico di significato, “30 canzoni”, che segnò l’inizio della sua carriera live nel lontano 1997 allo stadio San Paolo. Da quel momento, il concerto è stato un susseguirsi di grandi successi che hanno segnato la carriera dell’artista, tra cui “Il cammino dell’età”, “Non mollare mai” e “Un nuovo bacio”. Il pubblico ha partecipato attivamente, cantando in coro brani iconici come “Non dirgli mai”. Spazio anche alle canzoni più recenti, come “Un selfie con la vita”, un pezzo che offre un messaggio di speranza a chi si sente perso. Non sono mancati i medley al pianoforte e i classici che hanno reso Gigi D’Alessio un’istituzione, fino al gran finale con “Napule”, un vero e proprio inno alla sua città.
Un appello per la pace in Palestina
Durante il concerto, l’artista ha voluto dare voce anche a un messaggio di pace, mostrando la sua sensibilità e la sua vicinanza a chi soffre. Gigi D’Alessio ha lanciato un accorato appello per chiedere la fine della guerra in Palestina, sottolineando come il conflitto stia colpendo in modo indiscriminato civili e bambini. Con il suo gesto, ha voluto sensibilizzare il pubblico sulla necessità di fermare questa assurda guerra che sta causando immense sofferenze.
L’incredibile successo di Gigi D’Alessio non si basa solo sulle sue doti artistiche, ma anche sulla sua capacità di creare un legame autentico con il pubblico. I suoi concerti sono un’occasione per la gente di Napoli di riunirsi, celebrare la propria cultura e sentirsi parte di una grande famiglia. La scelta di esibirsi in una location simbolica come Piazza del Plebiscitoha rafforzato ulteriormente questo legame, trasformando la musica in un momento di festa collettiva e identità condivisa.
