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Duro attacco ad Anna Tatangelo: “Quando c’è poca arte si mostra il corpo”

Il corpo femminile e il suo utilizzo come strumento di espressione, provocazione o presunta “arma” per il successo continua ad alimentare un dibattito polarizzante. Non solo cantanti, attrici e conduttrici sono costantemente sotto la lente d’ingrandimento per le loro scelte di abbigliamento e per la loro esposizione mediatica, ma questo tipo di giudizio sembra colpire in maniera ineludibile il genere femminile nel mondo dello spettacolo.

La questione è tornata prepotentemente al centro della discussione durante la puntata di ieri, 20 maggio, di Pomeriggio 5, dove si è affrontato il tema del rapporto tra corpo, immagine e valore artistico prendendo come spunto le figure di Anna Tatangelo ed Elodie. Entrambe le artiste, spesso apprezzate per il loro talento vocale, si trovano frequentemente a dover fronteggiare critiche legate alla loro sensualità e alla loro libertà di mostrare il proprio corpo. Un atteggiamento, è bene ricordarlo, che non è certo una novità nel panorama musicale internazionale e italiano, basti pensare a icone come Madonna, Beyoncé, Rihanna, ma anche alle nostrane Mina e Patty Pravo, che hanno fatto dell’immagine un elemento integrante della loro carriera artistica.

Ospiti in studio, la showgirl Marina La Rosa e il giornalista Davide Maggio hanno espresso opinioni divergenti sulla questione. Per Maggio, l’ostentazione del corpo da parte delle artiste contemporanee sarebbe una strategia commerciale, un “escamotage per vendere biglietti” motivato da una presunta “poca arte da mostrare”. Una tesi che ha immediatamente suscitato la reazione contrariata di Marina La Rosa, che lo ha interrotto sul punto di citare Giorgia (“Ma voi avete mai visto Giorgia…”). “Ma se ci fosse poca arte non venderebbero così tanto!”, ha replicato con fermezza La Rosa.

Il giornalista ha però insistito sulla sua posizione, portando ad esempio i concerti negli stadi di Elodie: “Infatti, gli stadi di Elodie con i biglietti in vendita da circa un anno non sono ancora sold out. E volevo arrivare a questo punto: si ricorre alla provocazione e a questo tipo di ammiccamento nei confronti del pubblico per vendere, punto e basta”.

Le affermazioni di Maggio hanno generato un vivace dibattito sui social media. Su X, alcuni utenti si sono schierati dalla parte del giornalista, mentre altri hanno contestato con veemenza la sua analisi. “Non prendo le difese di nessuno. Giusto ricordare che anche le più grandi interpreti del passato hanno giocato la carta della seduzione/provocazione”, ha commentato un utente, corredando il suo post con una foto iconica di Mina in un abito trasparente. Un altro utente ha invece fornito dati concreti sulla vendita dei biglietti di Elodie, sottolineando: “San Siro non sarà ancora sold out (il Maradona lo sarà a breve) ma intanto calcolando la capienza dei due stadi e il totale dei biglietti venduti, è come se avesse riempito 3 palazzetti a Milano e 4 a Napoli”.

Analizzando oggettivamente le piantine degli stadi disponibili su Ticketone, è innegabile che alcuni posti per i concerti di Elodie siano ancora disponibili. Tuttavia, ridurre il valore artistico di un artista al mero sold out di un evento appare una semplificazione eccessiva. La storia della musica è costellata di artisti che, pur non avendo mai riempito stadi, sono considerati pilastri fondamentali del panorama musicale italiano e internazionale. Il dibattito sul confine tra espressione artistica, libertà individuale e presunta “mercificazione” del corpo femminile nel mondo dello spettacolo è destinato a rimanere aperto e complesso.