Indi Gregory è morta nella notte tra il 12 e il 13 novembre. A dare la notizia a LaPresse è Dean Gregory, il papà della bambina di 8 mesi affetta da una grave patologia mitocondriale. Lo scorso 6 novembre il governo Meloni aveva concedo la cittadinanza per portare la piccola al Bambin Gesù di Roma. Nonostante la lunga battaglia legale intrapresa dai genitori le corti del Regno Unito hanno disposto per lo stop ai trattamenti vitali e il trasferimento in un hospice. “Io e mia moglie Clare siamo arrabbiati, affranti e pieni di vergogna”, le parole del papà della piccola.
“Il servizio sanitario nazionale e i tribunali non solo le hanno tolto la possibilità di vivere, ma le hanno tolto anche la dignità di morire nella sua casa”, il duro sfogo del papà della piccola Indi. “Sono riusciti a prendere il corpo e la dignità di Indi, ma non potranno mai prendere la sua anima. Sapevo che era speciale dal giorno in cui è nata, hanno cercato di sbarazzarsi di lei senza che nessuno lo sapesse ma io e Clare ci siamo assicurati che sarebbe stata ricordata per sempre”, ha concluso Dean.
Indi aveva otto mesi ed era affetta dalla sindrome da deperimento mitocondriale, una rarissima malattia genetica degenerativa che provoca il mancato sviluppo di tutti i muscoli. Il sistema sanitario nazionale britannico (NHS), nei casi in cui vi sia una malattia che limita la vita del paziente, senza possibilità di trattamenti t miglioramenti, predispone in mancare intervento per non causare dolore al paziente.
L’Alta Corte di Londra ha disposto la sospensione dei trattamenti vitali. La famiglia ha invece chiesto di trasferirla all’ospedale Bambino Gesù di Roma, che si è offerto di seguirla e di prestarle cure specialistiche.
È nata una Vicenza giudiziaria. La premier Giorgia Meloni ha convocato un Consiglio dei ministri lampo ed è stato dato l’ok al conferimento della cittadinanza italiana. Il governo si è anche impegnato a coprire “i costi dei trattamenti sanitari che saranno ritenuti necessari”. Purtroppo la giustizia inglese si è pronunciata contrariamente. I giudici hanno stabilito lo stop ai trattamenti vitali e il trasferimento in un hospice, dove sabato la piccola è stata staccata dai principali dispositivi vitali.
