La famiglia di Angela Celentano risponde alla notizia sulla riapertura della ‘pista turca‘. Attraverso il legale, Luigi Ferrandino, che ha commentato all’Ansa la notizia riportata da il Corriere della Sera hanno fatto sapere che c’è ancora speranza per il ritrovamento della ragazza viva. Era il 10 agosto del 1996 quando Angela Celentano sparì nel nulla sul Monte Faito.
“Abbiamo appreso dalla stampa dell’esistenza di un’ indagine della Procura di Napoli: la speranza è sempre viva e la famiglia si augura che questa nuova inchiesta possa darci notizie certe su Angela”. Circa la decisione del gip di Napoli, Federica Colucci, di rigettare l’archiviazione della pista turca, così i legali della famiglia Celentano hanno voluto far capire la loro posizione.
La pista in Turchia
Si tratta di un’indagine avviata nel 2019, nata dalle dichiarazione della signora Vincenza Trentinella. Quest’ultima riferì di aver appreso informazioni da un prete in punto di morte circa la confessione sulla piccola Angela. “Ho avvertito subito la famiglia – ribadisce l’avvocato Ferradino – non eravamo al corrente di questa indagine. Ho appena contattato Catello Celentano il quale mi ha ribadito la fiducia nell’avvocato e anche e negli inquirenti”. Sempre secondo la donna Angela fu rapita e vivrebbe con un uomo su un isolotto in Turchia.
