Voce di Napoli | Navigazione

Strage Funivia Stresa, individuate le cause del disastro: “Così è caduta la cabina”

Secondo i primi rilievi effettuati sulla struttura della funivia Stresa-Mottarone, messa sotto sequestro in queste ore, sembrerebbe che il crollo della cabina sia stato causato dalla rottura di un cavo portante, staccatosi all’altezza dell’ultimo pilastro. Si indaga per omicidio colposo plurimo.

La Procura di Verbania dovrà verificare perché non abbia funzionato il freno di emergenza della cabina. Il dispositivo avrebbe dovuto impedirne la rovinosa corsa a valle. “Si tratta di supposizioni, ma credo che ci sia stato un doppio problema – ha spiegato il responsabile provinciale del Soccorso alpino, Matteo Gasparini -: la rottura del cavo portante e il mancato funzionamento del freno. Non sappiamo perché sia successo: nella cabina a valle il freno ha funzionato”. Il malfunzionamento ha fatto sì che la struttura prendesse velocità, iniziando a scendere in caduta libera verso la vegetazione.

All’arrivo dei soccorsi, i corpi all’interno della cabina erano nove, mentre gli altri sono stati trovati tutti all’esterno. Il volo è stato di una quindicina di metri. La cabinovia è rotolata a valle, finendo la sua corsa contro gli alberi. Gli altri cavi non risulterebbero danneggiati. Il numero di persone sulla Funivia era inferiore a quello normalmente previsto a causa delle norme anti-Covid. Si escluderebbe quindi per il momento lo sforzo superiore alle capacità di sopportazione delle funi, ipotesi inizialmente al vaglio degli inquirenti.

Si indaga invece sulle condizioni di usura del cavo, nonostante gli ultimi controlli fossero stati effettuati nel novembre del 2020. “Non sono mai state evidenziate criticità” spiegano dall’azienda Leitner che si era occupata degli accertamenti. La magistratura indaga sui rapporti stilati dopo i controlli periodici effettuati su funi e cavi. La struttura era stata riaperta da poco dopo la chiusura imposta dal lockdown.