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Vaccinazioni di massa, Napoli modello nel 1970: un milione di vaccini contro il colera in una settimana

Come funzionò il vaccino ai tempi del colera a Napoli. Il capoluogo della Regione Campania fu un modello per quanto riguarda le vaccinazioni di massa

Napoli fu travolta dall’emergenza sanitaria causata dal colera negli anni ’70. Quella, ancora oggi, ha rappresentato in Italia il primo caso nostrano di vaccinazione di massa. E il capoluogo partenopeo divenne un’eccellenza mondiale.

Furono ben 1 milione le vaccinazioni fatte in una sola settimana. Un record incredibile in occasione della prima pandemia giunta dopo il secondo conflitto mondiale. A quei tempi, come riportato da First online, “a Palazzo Chigi c’era il primo ministro Mariano Rumor, Dc, a capo di una coalizione di governo composta da Dc, Psi, Psdi e Pri; mentre sindaco di Napoli era un medico di grande esperienza, Gerardo De Michele, democristiano“.

Era l’agosto del 1973, un carico di cozze tunisine fu l’innesco che fece esplodere la malattia. Una notizia resa nota molto tempo dopo. Nel frattempo il settore ittico fu messo in ginocchio dalla grave pandemia. Alcune scene sono rimaste impresse nella memoria di tutti.

Come funzionò il vaccino ai tempi del colera a Napoli

Le lunghissime file, spesso delle vere e proprie folle, all’esterno dei luoghi dove ci si doveva vaccinare e la siringa-pistola utilizzata dai medici per iniettare il vaccino. Uno strumento messo a disposizione dai militari Usa della Sesta flotta di stanza nel golfo (che a loro volta l’avevano usata durante la guerra del Vietnam).

Napoli era zona rossa, non si poteva né entrare né uscire dalla città. Tante cibarie furono vietate, addirittura non era possibile bere l’acqua del rubinetto. Una situazione apocalittica della quale i napoletani hanno pagato il prezzo molto a lungo.

Vaccinazioni di massa, Napoli modello nel 1970: 1 milioni di vaccini contro il colera in una settimana