È morto Stefano D'Orazio, batterista dei Pooh. La notizia ha sconvolto il mondo della musica. Arrivano le prime conferme e i messaggi d'affetto
Una triste notizia è arrivata poco fa per il mondo della musica. Bobo Craxi ha comunicato, pubblicando un tweet, che è deceduto Stefano D’Orazio batterista dei Pooh. Aveva 72 anni ed è stato musicista, strumentista, autore e scrittore.
“Stefano amico mio. Suona e scrivi anche lassù. Ciao!”, queste le parole di Craxi per l’artista scomparso.
È morto Stefano D’Orazio batterista dei Pooh
Stefano amico mio. Suona e scrivi anche lassù.
Ciao! pic.twitter.com/udvb6uv7K5— Bobo Craxi (@bobocraxi) November 6, 2020
La vita, i Pooh –
Inizia a suonare la batteria, acquistata di seconda mano, sin dagli anni del liceo, con il proprio primo gruppo chiamato The Kings, dal nome del complesso dal quale acquistò la batteria, di ispirazione beat. La band cambia poco dopo il nome in The Sunshines e inizia a esibirsi in un locale della periferia romana, suonando unicamente pezzi strumentali degli Shadows, in quanto non avevano i mezzi per procurarsi un impianto voci; con questo gruppo, inoltre, Stefano esordì come paroliere, scrivendo il testo di Ballano male.
Terminata questa iniziale esperienza, D’Orazio si arrangiò facendo, per un breve periodo, da colonna sonora allo spettacolo underground per percussioni e voci “Osram” di Carmelo Bene e Cosimo Cinieri, organizzato nel locale “Beat ’72”. Successivamente entra nel gruppo Italo e il suo complesso, poi rinominato I Naufraghi. Anche quell’esperienza fu di breve durata e aprì così a Roma due “Cantine Club”, locali all’interno dei quali si esibivano i gruppi inglesi reduci dal “Piper”. A tale attività associò quella di turnista presso la RCA, potendo così pagare parte delle cambiali e l’acquisto della batteria Ludwig.
Per autofinanziarsi e non pesare sul bilancio familiare D’Orazio fece la comparsa in vari film a Cinecittà grazie all’intercessione dell’attore Marcello di Falco: Rita la figlia americana; in Capriccio all’italiana, nell’episodio Il mostro della domenica, recitò letteralmente ai piedi di Totò; Bill il taciturno, Django spara per primo, Due croci a Danger Pass, Little Rita nel Far West, L’età del malessere, Pronto… c’è una certa Giuliana per te, Per 100.000 dollari t’ammazzo.
Successivamente, fa parte prima dei The Planets, poi del gruppo Pataxo and the Others e infine de Il Punto, con il quale collabora alla colonna sonora del film Ettore lo fusto, da cui viene estratto un 45 giri.
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